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  • 24 agosto 2023
  • Casale Monferrato

Triathlon

Il casalese Mazzucco è terzo al 23° "Triathlago" di Osiglia

Edoardo Mazzucco sul podio a Osiglia

Aveva pronosticato una top ten, ma la realtà ha superato le aspettative: il casalese Edoardo Mazzucco, in forza al team aostano Valdigne Triathlon, sabato 12 agosto ad Osiglia (nel Savonese) sfoderando un’ottima prestazione è salito sul terzo gradino del podio al 23° “Triathlago”, storico evento di triathlon specialità Sprint atipico (600 metri a nuoto, 15 km in bicicletta e 4 km a piedi) che da tradizione ha come scenario il Lago di Osiglia, un bacino artificiale situato nell’Alta Val Bormida.
Per Mazzucco si è trattato di un ritorno alle origini, avendo debuttato proprio in questa gara quattro anni fa, classificandosi 27° assoluto e ripromettendosi di ritornare per testare i suoi progressi. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: all’epoca Edoardo era solo un debuttante inesperto delle dinamiche di gara, oggi è un triatleta con una discreta storia alle spalle e ulteriori margini di miglioramento.
Poco più di 120 i partecipanti che si sono dati battaglia, con la vittoria appannaggio di Alessandro Mellone del Team DDS e la piazza d’onore conquistata da Vittorio Russo del Riviera Triathlon. I due, insieme a Mazzucco, formano un giovane trio di nati negli anni 2000 (rispettivamente 2003, 2005 e 2000).

«Terminata in 6° posizione la frazione a nuoto ad un minuto da Alessandro Mellone (che nuota molto veloce e si è rivelato irraggiungibile), quella in bicicletta prevedeva un tracciato di 7 km da percorrere in entrambi i sensi di marcia (un falsopiano in discesa all’andata che diventava quindi in salita al ritorno) – racconta Mazzucco – Con due avversari usciti dall’acqua poco dopo di me abbiamo mantenuto un buon ritmo e recuperato posizioni fino a poterci giocare il 3° posto nella generale. Rimasti poi solo in due nella terza frazione di corsa, ho battagliato e alla fine sono riuscito ad avere la meglio. Il podio in questa gara forse rappresenta per me la quadratura del cerchio: non il punto di arrivo, perché davanti a me le mete da raggiungere sono ancora molteplici, ma sicuramente la conferma che le mie sensazioni di quattro anni fa di poter ottenere qualcosa in questo sport erano fondate».