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“Lettera alla sposa”
Romanzo breve della casalese Licia Allara
La casalese Licia Allara ha presentato con una positiva risposta del pubblico nel rinnovato spazio Oval del Salone del Libro di Torino l’opera prima intitolata “Lettera alla sposa”.
La ricordo come una delle allieve più sensibili e intelligenti di una classe che non ho dimenticato, giovane insegnante del Liceo Scientifico Palli.
Dopo la laurea in Economia alla Bocconi si è occupata di ricerche di mercato ed ha vissuto in diversi paesi europei (Svizzera francese e Germania). E proprio in uno dei traslochi è andata persa, poi ritrovata, la cartellina col testo scritto 18 anni fa, oggi pubblicato da Europa Edizioni. Sposata con tre figli, vive da un anno a Cascais, l’elegante cittadina balneare portoghese (che ha ospitato re Umberto II), adora il tennis e le onde dell’oceano, oltre a collaborare attivamente alla Onlus pavese “Guardavanti”, che si occupa di educazione nelle scuole italiane e di cooperazione e sviluppo in Africa, dove torna appena può.
Il romanzo breve descrive con scioltezza di stile e profondità di stati d’animo un matrimonio dell'anno di una piccola città di provincia, con luoghi e personaggi senza nome. Le pagine, poco più di un centinaio, sono tenute insieme da un filo conduttore che ne giustifica il titolo: la lettera alla sposa che conclude l’opera e che, forse, ha guidato la mano dell’autrice, capovolgendo radicalmente la narrazione. Un romanzo di formazione che racconta sentimenti, emozioni, progetti analizzati dall’interno in cammino verso la doverosa emancipazione dalla famiglia unita alla necessità di progettare il futuro in modo autonomo con la scelta di nuove esperienze.
Dionigi Roggero