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Prelati monferrini di AldoTimossi (15)
Guglielmo di Monferrato
Se illustrare personaggi di epoche recenti è relativamente semplice, avendo fonti sicure e documenti agevolmente disponibili, seppur in continuo aggiornamento (la storia è mai definitiva), più si retrocede e meno si comprende. Le cronache e le fonti sono magari tante, talvolta persino troppe, inevitabilmente basate l’una sull’altra, spesso copiate male o corrette a discrezione dell’autore. Persino gli evangelisti si lessero l’un l’altro, e se i Vangeli corrispondono è forse anche - si dice - per opera dello Spirito Santo!
Questo, per dire della difficoltà di tracciare l’identikit di Guglielmo di Monferrato, vescovo e poi beato vissuto nel ‘300, altrimenti meglio indicato come Guglielmo da Casale. Lo si trova citato in molte cronache con nomi e vesti differenti: originario “di Piemonte”, “Guglielmo di Sabina”, “Guglielmo di Chartreaux”, “nipote del cardinale Ugolino” vescovo di Ostia, “notaio apostolico”, “vicecancelliere” della Santa Sede, “vescovo di Modena”, cardinale Guglielmo di Modena.
Guglielmo nasce intorno al 1184/5, di certo in Piemonte. Una biografia di discepoli domenicani redatta dallo storico Antoine Touron nel 1744 lo cita come “di Monferrato per esser nato in una provincia d’Italia di questo nome”, un repertorio di santità piemontese curato nel 2001 da Aldo Ponso non esista a definirlo “Guglielmo da Casale”. E occorre stare attenti a non incrociare la sua vicenda con quella di un omonimo, vissuto a cavallo fra Tre-Quattrocento, ministro generale dei Francescani. Quanto ai genitori, accertata la nobile discendenza, qualcuno lo definisce “parente prossimo, se non figlio di un marchese di Monferrato che l’imperatore mandò in legazione nel reame di Arles e a cui affidò la Quarta crociata”. Il condottiero è Bonifacio I, ha in effetti un figlio di nome Guglielmo, che però non veste alcun abito religioso ma diventa marchese di Monferrato nel 1207.
Il nostro Guglielmo lo troviamo a Roma, notaio papale negli anni 1211 - 1217. In quest’ultimo anno, ospite del vescovo di Ostia Ugolino, futuro papa Gregorio IX, conosce Domenico di Guzmán, fondatore dell’Ordine domenicano. Rimane conquistato dal suo modo di fare e nasce una cordiale amicizia. S’intrattengono su argomenti spirituali, sulla propria salvezza e su quella del prossimo. Ritrova Domenico a Parigi nel 1219, riceve l’abito dei Predicatori, quindi insieme iniziano un lungo peregrinare, fatto di sacrifici, pasti mendicati di porta in porta, tanta preghiera.
La strada lo riporta a Roma, dove il papa Onorio III lo chiama nella propria Curia e gli affida l’incarico di notaio-vicecancelliere. Dal maggio 1222 al settembre 1233 appare nella cronotassi dei vescovi di Modena, citato però come “Guglielmo di Savoia”; nomina e consacrazione sono del pontefice Onorio III, che ha messo fine a contrasti nel Capitolo della cattedrale modenese, imponendo una persona destinata a rafforzare la “politica di resistenza ai tentativi comunali di violazione della libertà della Chiesa cittadina”. Molte legazioni papali all’estero (fino in Svezia e Danimarca) di cui è incaricato a partire dalla fine del 1224, lo sottraggono per lunghi periodi alla guida della diocesi; inoltre assume probabilmente altri incarichi sempre su decisione del Papa, come l'ufficio di inquisitore in Lombardia a fianco di Alberto, vescovo di Brescia. E’ a Bologna nel maggio 1233 quando viene aperta la tomba di Domenico, morto nel 1221, ed è testimone di un episodio prodigioso: “sollevato il coperchio, sono avvolti da un intenso e soavissimo profumo, nonostante che il corpo fosse ridotto alle sole ossa”. L’evento gli fa dimenticare lo scetticismo iniziale, quindi depone in modo favorevole nella causa di beatificazione di Domenico.
Il 28 maggio 1244, nella basilica vaticana, durante la prima grande promozione cardinalizia del nuovo papa Innocenzo IV, Guglielmo è ordinato cardinale-vescovo della sede di Sabina, la cui cronotassi lo indica come Guglielmo di Modena, evidentemente dal precedente incarico vescovile. Ancora inviato pontificio in molti Stati europei e d’Oriente, la morte lo coglie a Lione a fine marzo 1251. Viene sepolto nella locale chiesa conventuale dei Domenicani, accanto alla tomba dell'amico cardinale, come lui monferrino, Ottone da Tonengo. Su alcuni repertori è citato come beato, festeggiato il 16 giugno.
aldo timossi
FOTO. Sigillo di Guglielmo
15-Pubblicato venerdì 19 luglio