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Trino:il tramway arriva da Vercelli
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Inaugurazione domenica 15 gennaio 1878 (ricerca di Aldo Timossi dall'archivio del Monferrato) - Paste a Desana
Ogni epoca ha la sua corsa, da quella per l’oro nell’Ottocento, a quella più moderna per l’energia nucleare, alla recentissima febbre per l’eolico. Negli anni Settanta del XIX secolo è corsa al tramway, termine italianizzato in tranvai, che ha trazione a vapore e sostituisce i vecchi omnibus a cavalli.
“Il Monferrato” – come troviamo nel ricchissimo archivio storico on line - esce la prima volta, con il termine tramway, nel febbraio 1878, pubblicando un avviso per sottoscrizione di azioni della “Società Anonima dei tramways e ferrovie economiche” di Roma. A Casale se ne occupano i Signori Ghiron e C.
Evidentemente quell’annuncio mette la pulce all’orecchio dei redattori di un periodico, che si presenta come liberale-progressista: perché non pensare al nuovo mezzo di trasporto per le popolazioni monferrine? Il 3 marzo ’78, quando ancora s’immagina, sbagliando, che una futura ferrovia per Torino passerà in Valcerrina, scrive che sulla riva sinistra del Po sarebbe almeno necessaria una “ferrovia economica o un semplice tramway”, fra Casale-Morano-Trino, magari allungando fino a Crescentino e Chivasso. La motivazione è di natura economica ma non trascura l’aspetto sociale: “Vogliamo Trino con noi, perché Trino appartiene al Monferrato, ebbene non v’he miglior mezzo per attrarcelo che quello d’una celere comunicazione”. E termina con un appello: “Coraggio, adunque, o Trinesi, o Moranesi, all’opera e tosto, se non volete restare isolati”.
Negli stessi giorni, arriva al municipio di Vercelli una lettera della società inglese “Joy & C.”, che annuncia l’inizio dei lavori per una futura linea Trino-Vercelli-Gattinara. “Il Monferrato” si augura che la notizia possa “incoraggiare i Casalesi ad agire per riuscire ad ottenere che questo tramway da Trino si prolunghi fino alla città nostra”.
Al giornale, il nuovo mezzo di trasporto – ancora a cavalli ma via di sostituzione con trazione a vapore – piace a tal punto che il 2 ottobre ’78 azzarda proposte di nuovi binari, “tra Casale-Morano-Trino, tra Casale-Villanova-Caresana, tra Casale-Terranova-Candia, tra Casale-Frassineto Po-Ticineto-Valmacca-Bozzole-Pomaro-S. Martino-Occimiano-S. Germano con diramazione verso Vignale”. Linee che coprirebbero le carenze delle strade ordinarie, “quasi tutte pessime per la natura del suolo e specialmente per la mancanza di buona ghiaia, e molto incomode al transito”.
Trino è la prima città a vedere arrivare il tramway, da Vercelli. E’ la conclusione di un progetto immaginato fin dal 1868, e proseguito nel ‘73 con uno studio dell’ingegnere torinese Peyron, che prevede la prosecuzione fino alla ferrovia Casale-Asti, tramite ponte sul Po a Trino; tutto resta sulla carta, perché nell’aprile ’74 il Comune di Trino decide di svincolarsi dalla proposta, preferendo appoggiare la ferrovia Casale-Chivasso.
Il sogno è accantonato per qualche tempo. Aprile 1877, la Provincia di Vercelli nomina una commissione tecnica, incaricata di riesaminare il disegno di una “ippoferrovia” che colleghi il capoluogo vercellese a Trino e, in secondo tempo, a Crescentino. A settembre, Comuni e Province approvano la suddivisione dei rispettivi contributi, sulla spesa complessiva di 250mila lire (all’epoca si valuta l’intero tracciato Gattinara-Vercelli-Trino-Crescentino).
La posa dei binari ha inizio, rallentata da una vicenda giudiziaria che vede opposti costruttori e amministratori locali, nel momento in cui i primi rallentano i lavori accampando i guai politico-bellici dell’Europa e la “questione d’Oriente”. Non è spiegato cosa c’entri con il tramway, una complessa questione di politica internazionale, in cui gli interessi degli Stati europei s’intrecciano, nei Balcani, a quelli di realtà regionali come Bulgaria, Grecia, Romania, ecc. Forse il nodo è un altro, il “no” della Provincia di Vercelli alla richiesta della società inglese di quasi dimezzare il peso, quindi il costo, dei singoli tratti di rotaia!
Finalmente, mercoledì 2 gennaio 1878 il “Monitore delle strade ferrate” annuncia che “domenica 15 corrente, tempo permettendo, avrà luogo la inaugurazione del tramway a vapore da Vercelli a Trino, a cui assisteranno le Autorità locali e molti invitati”.
Alle ore 10 e tre quarti di quel giorno, partono da Vercelli tre convogli di un centinaio d’invitati ciascuno.
La suddivisione dei posti rispetta le “classi” vigenti all’epoca! Sul primo treno, vagoni di 1.a classe per le alte autorità (e per il corrispondente de “Il Monferrato”); sul secondo, carrozze di 2.a classe per autorità di medio rango; sul terzo, posti di 3.a classe comunque “molto comodi” per il resto del gruppone.
Tappa a Desana, con vermouth e paste, fermata a Tricerro, accolti “al suono delle campane e con lo sparo di mortaretti”, arrivo a Trino, all’inizio della “via maestra”, e tutti a tavola, sotto le arcate del Municipio “benissimo riscaldato”, per i piatti cucinati dal Ristorante Italia! A fine pranzo, sfilata di discorsi, ben quindici...
Terminate le corse inaugurali – delle quali una preziosa immagine è pubblicata nel ricco sito web, con molte foto storiche dell’archivio Lavander, del Comune di Trino, così come l’immagine del primo tranvai elettrico - si pensa al futuro. A nord di Vercelli i binari si allungano verso Gattinara, ipotizzando di arrivare verso Varallo.
Per la Vercelli-Trino, la gestione, assunta dal 1879 dalla SATV-Società Anonima dei Tramways Vercellesi, si avvia con quattro coppie di corse giornaliere. Alle fermate di Desana e Tricerro, si aggiungono quelle prossime a Larizzate e Costanzana. Il viaggio, circa 18 chilometri...
Nessuna novità, salvo passaggi di gestione, fino al 1927, quando la linea viene elettrificata e il tempo di percorrenza scende a tre quarti d’ora, riduzione non eccessiva, considerando che la velocità massima può salire fino a 30 chilometri orari, ma ci sono rallentamenti e riprese per le stazioni!
Il declino della linea, e di non poche altre intorno a Vercelli, inizia negli anni Trenta, con l’utenza giorno per giorno erosa dal diffondersi del trasporto su gomma (nel 1919 è nata a Casale la STAT Viaggi) e con il prendere piede il mezzo privato.
Nonostante non subisca danni durante la seconda guerra mondiale, il binario viene ad essere affiancato nel dopoguerra da corse automobilistiche.
Sabato 16 aprile 1949, “La Nuova Stampa” scrive che “dopo 71 anni di attività, la tramvia Vercelli-Trino sta per essere soppressa....
aldo timossi
FOTO: La tramvia nel 1925 a Trino
ARTICOLO COMPLETO NEL NUMERO IN EDICOLA MARTEDI' 6 AGOSTO