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Da Vezzolano a Susa
Le tavole quattrocentesche di Antoine de Lonhy restaurate dai Nicola di Aramengo
Al Museo Diocesano di Susa (via Mazzini) da sabato 10 luglio si può ammirare una mostra delle opere Antoine de Lonhy pittore, miniatore, disegnatore di vetrate del Quattrocento europeo.
La identità di questo polivalente artista è stata messa in luce solo in anni relativamente recenti. In precedenza egli era stato indicato con differenti nomi convenzionali: il “Maestro delle Ore di Saluzzo”. Le ricerche menzionate hanno messo in evidenza come la sua formazione pittorica abbia avuto luogo nella Borgogna meridionale attorno al 1440 a contato con i modelli fiamminghi di Jan Van Eyck e di Rogier van der Weyden. Lavorò poi per importanti committenti come Nicolas Rolin, cancelliere di Filippo il Buono duca di Borgogna. Agli inizi della decade successiva, Antoine si trasferì a Tolosa ove realizzò gli affreschi della cappella di Santa Caterina nella chiesa di Notre-Dame de la Dalbade (1454). E’ famoso anche per aver realizzato il rosone che orna la facciata della basilica di Santa María del Mar in Barcellona quartiere della Ribera (meta sempre nei tour del Monferrato-Stat, ndr).
Rassegna importante quella di Susa perchè ospita due grandi tavole che il prof. Romano aveva attribuito alla Bottega di de Lonhy che sono le ante dell’altare in terracotta dell’abbazia di Vezzolano nel Monferrato astigiano. Raffigurano la Natività e sul retro la Crocifissione; l’Assunzione della Vergine e sul retro la Resurrezione-Erano state fatte ritirare da Vezzolano nel 1955 dalla sovrintendete Noemi Gabrielli perché in pessime condizioni e consegnate al restauratore torinese Patrito che aveva iniziato il restauro-Ne abbiamo già scritto, quando Patrito muore nel 1980 i restauratori Guido e Gianluigi Nicola acquistano all’asta del Cottolengo, a cui Ettore Patrito aveva lasciato i suoi beni, le attrezzature del laboratorio di Patrito e con queste anche le tavole che stavano per essere smaltite ( essendo coperte con le veline e smontate non si erano accorti fossero dei quadri)
Restano quarant’anni nel laboratorio e oggi finalmente il restauro dai Nicola. Meta della spesa stata sostenuta grazie alle offerte raccolte dall’Associazione La Cabalesta di Castelnuovo Don Bosco durante l’esposizione del presepe di Anna Rosa Nicola a Vezzolano. Il rimanente 50% con donazioni libere tra cui la più consistente quella della Fondazioni Eandi – spesa totale 38.532 euro iva esclusa
L’associazione Eredità Guido Nicola per il restauro ha stampato alcuni libri sul presepe da omaggiare ai mecenati come ringraziamento
Lavoro particolarmente delicato e difficile considerato il degrado e la tecnica, delicatissima la pulitura e anche la reintegrazione delle mancanze realizzate in modo differenziato secondo le indicazioni della direzione lavori, Valentina Barberis e Roberta Bianchi in tono mimetico le più piccole, o con un sottilissimo tratteggio. Le lacune molto estese sono state invece lasciate a legno. Ma in ogni caso un grande recupero con colori vivi ancor oggi come il verde mela, il rosso ciliegia, il rosa cipria (che brava Anna Rosa Nicola...).
Una curiosità: a Susa verrà ricomposto quanto sopravvive del grandioso altare maggiore della chiesa di Sant’Orso di Aosta, oggi diviso tra la stessa Collegiata, la Parrocchiale di Champoluc, la Parrocchiale di S. Rocco ad Aosta, Il Castello di Issogne e Palazzo Madama. L’altare, dipinto da Antoine e scolpito su suo disegno nella prima metà degli anni ’80 del Quattrocento, preannuncia l’altare di Vezzolano sia per la compresenza di sculture nella cassa centrale e di ante mobili dipinte, secondo modelli di origine nordeuropea. Il ritrovamento delle tavole di Vezzolano aiuta quindi -sottolineano i curatori-anche a meglio riposizionare Aosta nella composizione.
Il catalogo delle opere eseguite da Antoine de Lonhy nel suo lungo periodo di permanenza in Piemonte si è andato arricchendo di nuove attribuzioni: oltre la celebre Trinità (1465-1470) conservata al Museo civico d’arte antica di Torino, le sei piccole tavole con figure di Apostoli (provenienti dalla predella di un ignoto polittico smembrato) acquistate nel 2000 dallo stesso Museo civico, una tavola con Sant’Anna, la Vergine e il Bambino nel Duomo di Torino (sacrestia) ed altre ancora. La mostra è aperta fino al 10 ottobre. Ancora un auspicio che le opere possano tornare un giorno a Vezzolano.
Luigi Angelino
INFO. A Susa ci troviamo di fronte alla prima sezione della mostra Il Rinascimento Europeo di Antoine de Lonhy. La seconda sezione aprirà al pubblico a Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022 e renderà disponibile ai visitatori l’intero percorso. La mostra è stata concepita e organizzata in stretta complementarietà tra i due musei. L’esposizione è curata da Vittorio Natale per la sezione di Susa e da Simone Baiocco e Simonetta Castronovo per la sezione di Torino.Gli orari di visita: da martedì a sabato 10.00 – 12.30 e 14.30 – 18.00, domenica e lunedì solo pomeriggio. Biglietto comprensivo di ingresso alla collezione permanente): intero € 6,00; ridotto € 3,00 (rea cui over 65). Info 0122 622540.
FOTO. Anna Rosa Nicola restaura ad Aramengo una delle tavole di Vezzolano.