Notizia »

Guglielmo Caccia (Il Moncalvo) a Crea

Conferenza di Elena Rame - Esposti affreschi "strappati'' alla cappella XI

 

La Sala Cavalla del Seminario vescovile martedì ha visto il primo appuntamento del ciclo di conferenze promosso in occasione dei 400 anni dalla morte di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo dall’associazione Antipodes  con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale Monferrato.

L’incontro, dal titolo “Guglielmo Caccia e il cantiere del Sacro Monte di Crea”, è stato tenuto da  Elena Rame, responsabile della promozione e della gestione conservativa dei beni artistici dell’Ente Gestione Sacri Monti.

Dopo aver ripercorso brevemente la genesi e l’evoluzione del progetto che portò alla creazione delle cappelle attorno al Monte di Crea, la relatrice ha illustrato il vivace laboratorio artistico attivo alla fine del Cinquecento all’interno del cantiere in cui si trovarono a operare importanti pittori e scultori all’epoca impegnati sia al Sacro Monte di Varallo Sesia sia nel Duomo di Milano.

E fu proprio in questo clima di grande fervore creativo che operò Guglielmo Caccia poco più che ventenne elaborando la propria tavolozza cromatica e perfezionando la propria fortunata cifra stilistica che grazie alla cospicua produzione di disegni fu tramandata per moltissimi decenni, come testimoniato da alcuni suoi disegni conservati presso la Pinacoteca di Varallo Sesia, acquisiti e utilizzati da pittori valsesiani ancora alla fine Settecento.

La dispersione dell’archivio del Santuario di Crea, l’utilizzo dei disegni e dei cartoni di Guglielmo Caccia anche da parte dei suoi collaboratori e i grandi problemi conservativi delle cappelle che portarono nel corso dei secoli a intervenire con restauri e ridipinture rendono assai complesso stabilire con sicurezza quali affreschi siano del Moncalvo e quali siano stati realizzati dalla bottega o da solidali come Giorgio Alberini.

È comunque assai probabile che all’interno della medesima cappella lavorassero contemporaneamente pittori differenti come è stato mostrato dal confronto di alcuni dettagli ripresi dalle cappelle restaurate recentemente.

I numerosi partecipanti alla conferenza hanno poi potuto ammirare da vicino cinque lacerti di affreschi provenienti dalla cappella XI che furono strappati nella seconda metà dell’Ottocento a opera della ditta Stefanoni di Bergamo chiamata dalla Commissione diocesana per i Restauri di Crea al fine di scongiurarne la perdita. Tale operazione ha fornito l’occasione di approfondire un tema solitamente poco indagato quale quella dello stacco e dello strappo degli affreschi, tecnica già praticata in epoca romana, ma ampiamente diffusasi anche a scopo di conservazione preventiva nel corso dell’Ottocento.

Il ciclo di angeli esposti, solitamente conservati nel palazzo del Vescovado, è completato dalle Sibille e dal dipinto raffigurante San Michele e Santa Caterina d’Alessandria custoditi presso il Santuario di Crea. Queste opere sono databili tra 1605 e 1610 quando Giorgio Alberini raccolse il testimone di Caccia nel cantiere del Sacro Monte pur rifacendosi sempre ai modelli moncalveschi.

L’esposizione delle opere ha permesso di visionare da vicino i dettagli, la raffinatezza degli effetti cromatici e delle pennellate oltre a fornire l’occasione di visionare i dipinti anche sul retro dove un cartiglio testimonia la loro esposizione nel corso della mostra tenutasi a Moncalvo nel 1926 in occasione dei 300 anni dalla morte del pittore.

I dipinti rimarranno esposti presso il Palazzo del Seminario fino alla successiva conferenza che si terrà sempre in Seminario martedì 29 aprile alle ore 18.00 e sarà a cura di Antonella Chiodo. In tale occasione ecco una nuova esposizione: la tela della Trinità proveniente dell’omonima chiesa casalese soppressa nella seconda metà del Novecento di cui si stanno concludendo in questi giorni i lavori di restauro.

Tutti gli incontri sono rivolti ai volontari per l’arte della città e del territorio, ma sono aperti a tutti gli studenti e appassionati di arte; la partecipazione è libera e gratuita grazie al contributo dei fondi 8xMille alla Chiesa Cattolica.

Ch. M.

FOTO. Elena Rame e gli affreschi strappati a Crea