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Lalla Romano

I ricordi di Antonio Ria

Grande mostra (inaugurata ufficialmente venerdì) al  Museo Civico di Moncalvo: la personale di pittura contemporanea della scrittrice, giornalista, aforista e pittrice Graziella Romano Monti, in arte “Lalla”, quale ultimo appuntamento del calendario 2017 dell’Associazione A.l.e.r.a.m.o. Onlus, di cui è presidente Maria Rita Mottola. Dopo Renata Guga Zunino, Giorgio Piacenza Dassu e Giovanni Buschini,ecco la volta della pittrice cuneese pronipote del grande matematico Giuseppe Peano. Maggiormente nota come scrittrice, Lalla si dedicò alla pittura tra i 18 e i 40 anni, maturando ambizione e determinazione, malgrado le difficoltà e le mutazioni del tessuto sociale, politico ed economico vissuto che, a partire dagli anni ’20 e attraverso la Seconda Grande guerra, giunse fino ai primi del nuovo secolo. Legata politicamente a Livio Bianco e al movimento Giustizia e Libertà prese parte attiva alla Resistenza e s'impegnò nei "Gruppi di difesa della donna". Eugenio Montale la incoraggiò a pubblicare alcune sue poesie e, nel 1941, dopo il rifiuto della Einaudi, esordì come poetessa con la raccolta Fiore pubblicate da Frassinelli. Il carattere severo, rigoroso, introverso che la contraddistinse, la portò a scavare nell'intimo, divenendo l'impronta più specifica del suo percorso letterario. Nel 1969 ottenne il Premio Strega con il romanzo 'Le parole tra noi leggere'.

Pier Paolo Pasolini la elogiò per la sua prosa. La sua scrittura si estese raggiungendo anche testate giornalistiche nazionali quali: il Giorno, il Corriere della Sera e il Giornale Nuovo. Per quanto attiene alla pittura, allieva di Felice Casorati, lavorò nella città sabauda dove conobbe gli ambienti artistici parigini; le Gallerie torinesi, fino al 1947, le dedicarono numerose personali. L’esposizione moncalvese contempla 25 opere a olio di cui 4 inedite; le opere pittoriche rappresentano paesaggi, nature morte e tre ritratti oltre a due disegni. Così il critico d’arte Giuliana Romano Bussola: "Se vogliamo dare una risposta al problema della molteplicità delle arti, tra i più discussi dell’estetica sino dagli albori della filosofia greca, da una parte diversificate come espressione spirituale o rappresentazione fisica, dall’altra ritenute inscindibili, esaminando, tra gli anni venti e il 1947, il percorso artistico di Lalla Romano, troviamo un legame indissolubile tra poesia e pittura. Scomodando Orazio e prima ancora Simonide poi, “ ha aggiunto la Bussola, “accogliamo dunque il famoso detto ut pictura poesis, ossia la poesia che è pittura parlante e la pittura che è poesia muta, come asserì poi anche Leonardo. Stessa, infatti, nelle due discipline trattate contemporaneamente dalla Romano, è la poetica del silenzio, della persistenza della memoria, delle cose quotidiane, dei luoghi dell’infanzia e del bisogno d’amore; sempre presente, sia nei versi che nei dipinti, il racconto di sé non come semplice autobiografia bensì come ricerca interiore ed espansione del proprio vissuto agli altri che vi si ritrovano poiché riaffiorano verità universali riguardanti tutta l’umanità".

Gli allestimenti progettati, creati e realizzati da Giancarlo Boglietti per la Aleramo Onlus hanno creato un’ambientazione perfetta per esaltare semplicità e sobrietà dell'arte di Lalla. Antonio Ria, compagno degli ultimi anni di vita di Lalla, custode della memoria, degli oggetti e della casa, ha visibilmente tradito tratti di sincera commozione tanto da affermare che la mostra allestita a Moncalvo è “la più bella degli ultimi trent'anni”.

Tra i ricordi di Ria, l’amore di Lalla per i cappelli che era solita indossare alla Scala, dove si recava per ascoltare la musica più bella. I cappelli di Lalla trovano collocazione nella mostra con l'ausilio dell’installazione creata da Giancarlo Boglietti, a dimostrare che la sobrietà piemontese di Lalla non è mai disgiunta dalla sua femminilità. Ad aprire il pomeriggio due giovani attrici dell’Arcoscenico di Asti che, di bianco vestite, come vestali hanno offerto brani di prosa e poesia della Romano. Soddisfazione per la presidente dell’Aleramo Mari Rita Mottola che, ancora una volta, ha potuto cogliere la grande opportunità offerta dalla mostra: “gli artisti possono essere avvicinati nella loro intima umanità e i visitatori possono essere accompagnati in un viaggio che li conduca alla scoperta della personalità dell'artista”. A corredo della personale è stato messo a disposizione il catalogo comprensivo di commenti e testi poetici.

Presenti al vernissage, oltre a Ria, anche il direttore artistico del museo ospitante Alberto Cottino e il critico d’arte Giuliana Romano Bussola. La mostra sarà visitabile tutti i fine settimana dalle ore 10 alle ore 18 fino al 17 dicembre e, in settimana, solo per gruppi e su appuntamento. Contributo d’ingresso euro 5 (euro 3 per studenti). Info 327-7841338 info@aleramonlus.it museocivicomoncalvo@gmail.com  

Chiara Cane

FOTO. Brindisi finale al Grignolino tra organizzatori e critici (f. Luigi Angelino)