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Prelati monferrini (20) - Di Aldo Timossi
Antonio Mollo, casalese, vescovo di Alba nel 1530 (diocesi tra le più antiche del Piemonte)
Per avere qualche minima notizia sulla figura di Antonio Mollo, casalese, vescovo di Alba nel 1530 (diocesi tra le più antiche del Piemonte, datando dall’anno 350) occorre andare, per fortuna via web, all’Università di Losanna. Purtroppo ci si arriva dopo tanto altro navigare, con pareri discordi.
L’origine si legge nella monumentale “Italia sacra”, opera di metà ‘600 dell’abate Federico Ughelli. Nella serie dei vescovi albesi scrive: “Antonius Molus, Casalensis, successit anno 1530 die 20 mensis November. Decessit anno 1532”. La brevità del ministero e ancor più limitata nelle cronache di Pio Bonifacio Gams (1873) e nella “Hierarchia catholica” di Konrad Eubel, che pongono la morte di monsignor Molo nel 1531. Qualche correzione si ha in tempi successivi, intanto confermando che il cognome ha la doppia “elle”, Mollo.
Dal Centro studi Beppe Fenoglio di Alba, una pubblicazione sulla cronologia dei vescovi offre qualche notizia in più. Intanto conferma sia la nascita a Casale Monferrato, sia la durata sulla cattedra albese, dal 28 (non 20 come scrive Ughelli) novembre 150 al 1532, anno della morte. Aggiunge essere “nipote del Cardinale dei santi Quattro Coronati”. All’epoca il titolo è vacante, affidato fino al 1524 al cardinale Lorenzo Pucci, di origini fiorentine. Difficile immaginare una parentela nel vero senso. E’ possibile che Mollo faccia parte dei famigli del prelato, del suo giro di collaboratori.
In effetti - ed eccoci a Losanna - il giovane Antonio per qualche tempo è a Roma, in amicizia con i futuri vescovi Giovanni Della Casa (quello del noto galateo) e Ludovico Beccadelli, conosciuti probabilmente durante gli studi a Bologna. Da una lettera datata Roma 8 luglio 1532, si deduce che Mollo, già vescovo, è in compagnia di monsignor Della Casa, che scrive a Beccadelli, a Padova. Un mese dopo, in altra missiva, stesso destinatario, si legge che “Antonio Mollo, vescovo d’Alba, è molto malato e si pensa che possa morire a breve”; il mittente se ne dispiace in maniera particolare poiché “questi fa da tramite con Ercole Gonzaga, cardinale di Mantova”. Terza lettera, il 17 agosto, per dare notizia della morte di Mollo. Indirettamente, abbiamo conferma della sua permanenza ad Alba fino all’estate del 1532. Resta da capire il buon rapporto di Mollo con Ercole Gonzaga, cardinale a 22 anni! Forse merito delle pregresse parentele fra i duchi di Mantova e i Paleologi monferrini, il cui Marchesato comprende anche Alba: Federico II Gonzaga ha sposato nel 1517 la piccola (8 anni!) Maria Paleologa, ovviamente matrimonio non consumato, tanto che nel 1531 sposa la sorella Margherita.
La sintesi finale di tante notizie frammentarie: Antonio Mollo è sulla cattedra vescovile di Alba dal 28 novembre 1530 alla metà di agosto 1532.
aldo timossi
20-continua
FOTO. Alba, duomo
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