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Accademia Eridana al Museo

Sopra il Santo Natale con danze e contraddanze del primo periodo barocco

Secondo appuntamento di Natale al Museo domenica 17 alle 16 al Salone Vitoli del Museo Civico di Casale (entrata da via Cavour). Concerto dedicato a Gianni Calvi.

Titolo:Sopra l'aria di Natività. Sopra il Santo Natale con danze e contraddanze del primo periodo barocco

Esecutore: Accademia Eridana:

Bruno Raspini • Violino I

Giuliana Toselli • Violino II

Giulia Gillio Gianetta • Viola da gamba

Mara Stroppiana • Clavicembalo

Programma di sala

Marco Uccellini (1603 - 1680)

Aria sopra la Bergamasca.

Salomone Rossi (1570 - 1630)

Sonata sopra l’Aria di Ruggiero

Maurizio Cazzati (1616 – 1678)

Passacaglia da Op. 22

Marco Uccellini

Aria sopra “Tu mi hai rotto la scatola degli aghi”

Nicola Matteis (tra il 1640 e il 1650 - dopo il 1713)

“Diverse bizzarrie sopra l’antica sarabanda ò pur ciacona”

Riccardo Rognoni (1550 circa - prima del 20 aprile 1620)

Passeggi sopra “Ancor che col partire” di Cipriano de Rore

Giuseppe Valentini (1680 - 1759)

Sinfonia XII op. I “Per il Santissimo Natale”

Riccardo Rognoni

Passeggi sopra “Vestiva i colli” di Pierluigi da Palestrina

Andrea Falconieri (1585 - 1656)

Folia.

Arcangelo Corelli (1653 - 1713)

Ciaccona op. 2 n. 12

Biagio Marini (1594 - 1663)

Sonata “sopra la Monica”.

Tarquinio Merula (1595 - 1665)

Ciaccona.

Cliclo di concerti a cura di Kalendamaya

l.a.

 -Il lungo processo - avviatosi a inizio Cinquecento - di nobilitazione ed emancipazione dalla voce della

musica strumentale giunge con il secolo XVII a definitiva maturazione. In parallelo all’affermarsi

di composizioni per strumenti la penisola italica vede l’emergere del violino quale strumento

privilegiato, al fianco del cornetto, per l’esecuzione delle voci principali nei novelli generi della sonata

e della triosonata. Tra i primi significativi esempi di brani strumentali si inseriscono a pieno titolo le

variazioni violinistiche su famosi madrigali del secolo precedente; esse venivano eseguite sotto forma

di “passeggi” cioè tramite l’inserzione di abbellimenti, diminuzioni e passaggi virtuosistici fra le

note della melodia originale in modo da mostrare al meglio le capacità tecniche dello strumento e la

bravura degli esecutori. In questo contesto di rinnovamento musicale si diffusero altresì capillarmente

alcuni temi e giri armonici che in breve tempo vennero utilizzati da un gran numero di compositori

quasi come “standards” ante-litteram; i più noti e diffusi furono senza ombra di dubbio il “basso

di Ruggiero”, il basso di Ciaccona e la “Folia di Spagna”. L’origine di tali motivi è ad oggi ignota e

misteriosa anche se i musicologi tendono a convergere sull’ipotesi che si tratti di temi popolari già

in voga nel secolo precedente. Di pari passo con i temi musicali che oltrepassavano i piccoli e labili

confini degli stati preunitari e con le auliche melodie “passeggiate” dei vecchi madrigali, un fiorire

di brani strumentali composti su temi di celebri canzoni popolari andava costellando la produzione

musicale del primo barocco. Esempi come le arie “sopra la Monica” o “la scatola degli aghi” - proposti

in questo concerto - ci mostrano come alle origini delle nostre forme strumentali più cristallizate

e auliche la contaminazione fra musica popolare e composizione colta fosse cosa assai comune e

in voga. Nel corso del secolo XVII diventa altresì abituale inserire nelle composizioni di carattere

natalizio le cosiddette “Pastorali” ossia nenie in tempo ternario, cullanti e dolci, che saranno sino a

‘900 inoltrato la sonorità per antonomasia del Natale.

Bruno Raspini