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Un grande libro sull’abbazia di Lucedio

Curatori Paolo Salvadori di Wiesenhoff e Giorgio Gaietta

 

 Nel 1123  l’abbazia di Santa Maria fu fondata a Lucedio dai cistercensi provenienti dal monastero di La Ferté a Chalon-sur-Saône,  su terreni donati loro dal marchese Ranieri I del Monferrato. Siamo a pochi chilometri da Casale in Comune oggi di Trino. 

Novecento anni di storia (e si ricorda con orgoglio di essere stati i primi ad introdurre la coltivazione del riso) che viene cristallizzata in un grande libro presentato giovedì alla sala Cavalla dell’ex Seminario di Casale dai due curatori il conte Paolo Salvadori di Wiesenhoff  (attuale proprietario) figlio di Giacomo e Rosetta dei Cavalli d’Olivola e Giorgio Gaietta, affiancati dalla collaboratrice Raffaella Rolfo e dal fotografo Donatello Lorenzo. Moderatore Pier Luigi Pensotti. Gli altri collaboratori del libro sono: Ombretta Bertolo, Giosuè Pier Carlo Bronzino, Miriam Canonica, Cinzia Lacchia, Paola Lamberti,  Lorenzo Proverbio. 

Le pagine sono 270 per le edizioni Effedi di Vercelli.

Dagli oratori è emerso soprattutto il grande e appassionato lavoro per riportare il complesso al suo antico splendore, una lotta iniziale contro la frammentazione, poi la burocrazia.

E piano pianooltre alle sale del complesso abbaziale si è salvata la chiesa di Santa Maria (a rischio crollo con piantoni sul tetto) con il suo campanile ottagonaledi di 36 metri (“magnifico” lo definisce la Rolfo che parla a nome dei restauratori) e sul quale oggi grazie a un sistema di scale che non poggiano sulla muratura (come le campane) è fruibile alle visite (che organizza il FAI). 

Molte le curiosità che si troveranno nel libro come il ritrovamento dell’altare di Sant’Andrea e dei bacini architettonici (e volendo si potrebbero aprire anche i sotterranei che ricalcano la vecchia chiesa…).  Da aggiungere che stan per partire i restauri interni e sarà un bel giorno quando, finiti, rienterranno anche i quadri restaurati oggi al Museo Borgogna e in Arcivescovado.

Un capitolo riguarda il “magico” come il sarcofago della leggendaria Regina di Patmos o o (ne abbiamo fatto oggetto un giorno di un Viaggio d’autore) della colonna (tra quattro) che “piange” all’interno della sala capitolare di Lucedio, poi ci spostiamo alla vicina Madonna delle Vigne con l’affresco conosciuto come “Lo spartito del diavolo”. 

Il libro si trova in vendita sulle piattaforme o direttamente (scontato) a Lucedio alla bottega che ha il nome evocativo di “Tentazioni di riso”, così con la cultura potrete anche uscire con una confezione di “Riso Carnaroli invecchiato Principato di Lucedio”...  

Luigi  Angelino

FOTO. Alla presentazione il conte Paolo Salvadori di Wiesenhoff