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A Valle ritorna il teatro.

Grace’s Anatomy alle 17 di Domenica 2 febbraio

 

 

A Valle Lomellina ritorna il teatro.

Domenica 2 febbraio 2025, alle ore 17:00, in sala polifunzionale “Alessandro Savini” a cura dell’Amministrazione Comunale - assessorato alla Cultura - e della biblioteca, andrà in scena GRACE’S ANATOMY. UNA DONNA CHE CONTA, drammaturgia di Elide Saur con Sara Urban, -che abbiamo già applaudito a scena aperta nella interpretazione del dramma di Franca Viola- e, Costanza Daffara.

L’iniziativa culturale si tiene in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza in programma l’11 febbraio 2025.

Questa ricorrenza è stata istituita dell’ONU nel 2015, per promuovere la partecipazione e il riconoscimento delle donne e delle ragazze nel campo scientifico, senza discriminazione di genere.

Il testo teatrale racconta con tragicomica leggerezza la storia di molte donne che si dividono oggi tra lavoro e famiglia, cercando di conciliare le esigenze nel migliore dei modi, ma trovandosi costrette da un sistema che non solo non supporta , ma spesso strangola. Lo spettacolo si ispira alla storia di Grace Chisolm Young (1868-1944): la versione teatrale ne prende gli ingredienti biografici, li mescola con il tempo presente, facendo nascere un personaggio di finzione che è molto lontano ma forse anche molto vicino alla vera Grace Chisolm Young, matematica e ricercatrice scientifica, vissuta nell’Ottocento e, focalizza l’attenzione con ironia sul divario tra generi, con particolare riferimento alle differenze tra i sessi, alla sperequazione sociale, professionale esistente tra uomini e donne; nonché le forme di discriminazione incontrate dalle madri lavoratrici e dalle madri in cerca di lavoro, senza tralasciare il carico mentale femminile che ne deriva.

Grace la scienziata. Grace la matematica. Grace la madre. La moglie. La divulgatrice scientifica, un esemplare della rara specie della matematica madre di famiglia. Grace è una donna di oggi. Ha quattro figli, un marito, una casa, una famiglia. E un lavoro, perché Grace è una scienziata. Si rilassa guardando Grey’s Anatomy (una serie televisiva statunitense ambientata in un ospedale) e facendo esercizi di matematica, lo “yoga della mente” lo definisce. Si occupa felicemente dei suoi bambini, mentre suo marito si dedica perlopiù alla carriera. Ma anche lei ha una carriera. O almeno così pensava, così desiderava. E lei ci prova a essere madre e scienziata ad assolvere a più funzioni contemporaneamente: nella matematica questo è possibile. E nella vita? Le domande cominciano ad affollarsi nella sua mente e nella sua casa, mentre instancabilmente sistema calzini. E ripensa alle sue scelte, alle sue gabbie, ai suoi insiemi, sempre con un occhio alla TV dove in una serie televisiva tutto sembra così facile… Grace voleva fare il medico, ma nessuno appoggiava la sua aspirazione. E’ un mestiere complesso per una donna, le dicevano. E così Grace cambia strada e si mette a contare. Conta numeri, figli, quaderni, libri, panni sporchi. Conta i suoi corpi e le sue vite, entra ed esce dai diversi ruoli che la società le ha imposto e in quelli che la passione le ha fatto incontrare. Come in una commedia. Nella quotidiana commedia del vivere. Nella difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, matematica e calzini da lavare. Perché nemmeno la matematica sembra essere un mestiere “da donne”.

Dall’esterno la società osserva criticamente Grace, la misteriosa creatura da studiare, prototipo della matematica madre di famiglia, osservata nel suo ambiente naturale. In questo surreale gioco scenico, scaturisce un dialogo a cui prestano voce e cuore le due attrici Sara Urban e Costanza Daffara, capace di tirare fuori Grace dalla crisi in cui la società e la quotidianità la inducono. Una voce che la aiuta a pensare, a ragionare, a elaborare la sua dimostrazione per giungere a una tesi tanto semplice quanto complessa. La necessità di cambiare sistema di riferimento del suo modo di pensare. Del modo di pensare di tutti e tutte. Grace lavora con il marito, anche lui matematico, contribuendo notevolmente al suo successo professionale. Non pubblica quasi niente con il suo nome, solo alcuni articoli e un libro di geometria per bambini, non ha alcuna carriera pubblica davanti a sè. Il marito in una lettera le scrive: “Per ora a me toccano allori e scienza, a te solo la scienza. Adesso non puoi intraprendere una carriera pubblica: ci sono i figli. Io invece posso farlo, e lo farò”. La domanda allora è: siamo ancora a questo punto oppure il sistema di riferimento è cambiato? E ancora: può cambiare? Venerdì 2 febbraio, la risposta delle autrici (Elisa Denti e Sara Urban) attraverso l’interpretazione di Sara Urban e Costanza Daffara.

 

Marco Feccia - Matteo Barbieri