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il Museo Parrocchiale di Grana

Inaugurazione - Coinvolgimento dei giovani - Museo diffuso sul territorio: esempio da continuare

 Piccolo è bello e lo è ancora di più se dietro troviamo il lavoro appassionato di una comunità. Tutto questo si è concentrato venerdì 28 alle 18,30 nel taglio del nastro, effettuato dal vescovo Gianni Sacchi all’entrata del Museo Parrocchiale di Grana.

Nella bella chiesa che ti dona un panorama unico dal sagrato i saluti iniziali sono stati porti dal parroco (dal 6 marzo) don Simon Aka Bile (ma bisogna ricordare anche il suo predecessore: don Benjamin Kpodzro, ora a Moncalvo, presente alla cerimonia), dal sindaco Cristiano Gavazza, poi da Gianluca Gavazza, consigliere regionale del Piemonte di origini granesi (ha citato “nonno Pietro”). 

Per gli allestimenti la parola a Raffaella Rolfo direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi (con ringraziamento a Chiara Mainini, storica dell’arte) e a Gianfranco Balliano, presidente di Grana Arte e Tradizione (è lui l’esempio di come il privato possa fare molto, il riallestimento del museo nulla è costato alla parrocchia). Merito anche dello spirito di collaborazione che si è creato in questi anni con gli uffici preposti in Diocesi.

Conclusione al vescovo Gianni Sacchi: “La bellezza è fatta per essere vista....”. 

Poi in fila per la visita con una guida competente come la Mainini. 

Di notevole pregio storico e artistico sono i pezzi esposti: tra questi  tele di Giorgio Alberini (Madonna con bambino, San Bernardo, San Domenico, San Pietro Martire e, aggiungiamo noi, diavolo),  Giovanni Crosio (Re Magi), Giuseppe Laveglia (Madonna del Rosario con monaci certosini), quest’ultimo quadro era stato acquistato per la chiesa dell’Annunciata e proviene dalla soppressa Certosa di Valmanera (al centro -accrescendone l’importanza- ne figura l’unica mappa conosciuta).

Nelle vetrine brillano suppellettili di raffinata esecuzione ed eccezionale unicità. Poi ecco due pregevoli croci in legno d’ulivo, avorio e madreperla provenienti dalla Terra Santa e ancora due tronetti lignei e il bozzetto di un dipinto del catino absidale che ci lega alla visita guidata della chiesa che sarà effettuata con il Museo da un gruppo di giovani del paese (altro bell’esempio). 

Si è subito detto che si acquisiranno altre sale per un ampliamento di quanto appena inaugurato, sono in panchina ad esempio ben otto tele di Apostoli di scuola moncalvesca e una Santa Caterina di Vittorio Amedeo Grassi, pittore di corte 

ORARI

Il museo è aperto la prima e la terza domenica del mese dalle 15 alle 18, durante il periodo natalizio sarà allestito anche il presepe nel ricordo di Nino Di Muzio per cui dall’8 dicembre al 6 gennaio il museo sarà aperto tutti i giorni festivi con gli stessi orari. Per informazioni e prenotazioni di gruppi, minimo 10 persone, si può scrivere a info@granaarteetradizione.it. Fa parte del circuito MoMu, seguendo l’idea di un Museo Diffuso che valorizzi tutta la Diocesi.  

Testo e foto (venerdì nel Museo, guida a sin. Chiara Mainini) di Luigi Angelino