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Mons. Giovanni Ferro Venerabile

Rettore dei Somaschi al Trevisio di Casale - Le campane di Reggio

Lo scorso fine settimana il Bollettino della Sala Stampa Vaticana, l’organo informativo ufficiale relativo all’attività del Santo Padre e dei Dicasteri della Santa Sede, ha dato notizia della decisione di Papa Francesco, dopo l’incontro con il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi card. Angelo Becciu, di promulgare il decreto di riconoscimento di sette nuovi venerabili. Tra loro il padre somasco Giovanni Ferro, già rettore del Collegio Trevisio di Casale, poi arcivescovo di Reggio Calabria. Il processo di avvicinamento alla beatificazione procede per gradi.

Era iniziato nell’aprile 2008, in occasione del 16° anniversario della morte, quando la Santa Sede ha concesso il nulla osta di avvio della fase diocesana di canonizzazione, che è stata aperta a Reggio Calabria nel successivo mese di maggio. Ad essa ha fatto seguito la concessione da parte della Congregazione delle Cause dei Santi dell’imprimatur per la stampa della “Positio”, il corposo documento che attesta le “virtù eroiche” di Giovanni Ferro riconosciuto Servo di Dio, titolo assegnato dalla Chiesa alle persone che si sono distinte per “santità di vita”. Tutto è partito dalla giornata di studio che si è tenuta nell’aprile 2017 presso il Centro Buzzi di Casale, seguita nell’aprile dell’anno successivo dall’incontro nel castello di Costigliole d’Asti, suo paese natale. Un passo decisivo è stato fatto in occasione del 138° Capitolo Generale dei Padri Somaschi di Abano Terme del 31 marzo 2017 che ha presentato al card. Angelo Amato, allora prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, il “voto” per la sollecita prosecuzione della causa di beatificazione dell’arcivescovo di Reggio Calabria. Con l’odierno riconoscimento di venerabile, il titolo attribuito dalla Chiesa a coloro che per la pratica eroica delle virtù esercitate in vita sono ritenuti degni di venerazione da parte dei fedeli, cresce la speranza è che il padre somasco possa raggiungere presto, con la beatificazione, la gloria degli altari.  Dionigi Roggero

Mons. Ferro era nato a Costigliole d’Asti nel 1901 e morto a  Reggio Calabria il 18 aprile1992; è sepolto nella cattedrale di Reggio e alla sua tomba il 30 maggio 2018 aveva reso omaggio uan delegazione di partecipanti alla crociera Il Monferrato-Stat ricevuta dal parroco e vicario vescovile don Gianni Polimeni. Nell’epigrafe si ricorda: “ Pastore molto zelante, infaticabile per operosità, risplendente di esimia carità, poverissimo tra i poveri, fermissimo nelle circostanze procellose, segnacolo di pace, sostenitore convinto della promozione della sacra liturgia, fautore di buona cultura, esempio per tutti di virtù, specialmente di pazienza negli ultimi avvenimenti della vita, lui che aveva sofferto di una infermità cronica, o Gesù, buon pastore eterno, lui che seguendo Te, Padre carissimo, tutto si sacrificò per la salvezza delle anime, accogli nella pace e nella gloria tua sempiterna”.

Abbiamo rintracciato telefonicamente don Polimeni: "Appresa con grande gioia (e per caso) la notizia ho subito avvisato il vescovo titolare e l'emerito che erano in viaggio per Lamezia Terme, poi fatto suonare tutte le campane e  anche diffuso il lieto annuncio sul sagrato della chiesa con un altoparlante; poi l'abbiamo ripetuto a tutte le messe pregando per la beatificazione...". (l.a.)

Famiglia Cristiana in un lungo servizio ricorda tra l'alreo: "...L’ attuale arcivescovo reggino, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, lo scorso anno ha visitato i luoghi di origine di mons. Ferro sottolineando come egli, provenendo dal Nord, si sia profondamente incarnato nella realtà calabrese, manifestando il suo cuore di pastore e la sua vicinanza anche in momenti difficili, come ad esempio l’ alluvione del 1951 che portò anche all’ abbandono e allo spopolamento di diversi comuni della diocesi. In quell’ occasione mons. Ferro, tramite un comunicato chiamava tutti alla solidarietà..."

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