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Dal Monferrato per Fred

Il chitarrista Oreste Corrado di Castel San Pietro nella band di Buscaglione poi in Rai Torino-

Nell'atmosfera nostalgica torinese del dopoguerra, Fred Buscaglione  iniziò ad affermarsi come artista molto originale entusiasmando le nuove generazioni, scrivendo le proprie canzoni durante le lunghe ore notturne ed esibendosi nelle sale da ballo pur senza aver inciso un disco e senza aver partecipato ad una trasmissione radiofonica.

Abitava in due stanzette in piazza castello con la mamma vedova Ernesta Poggio che sognava per il proprio figlio un avvenire di successo come Paganini.

Anche se aveva abbandonato il Conservatorio per la modesta economia familiare, suonava molto bene il violino e altri strumenti, quindi cessò di fare il fattorino e trovò un posto fisso nell'orchestra di Umberto Chiocchio che si esibiva al 'Columbia', un locale al centro di Torino.

Nei club clandestini frequentati da jazzisti, conobbe Oscar Valdambrini, Gianni Basso e Renato Germonio e l'incisione di dischi storici per una casa torinese gli permise di essere classificato come secondo violinista europeo dopo il francese Stéphane Grappelli e quarto nel mondo dopo lo statunitense Joe Venuti.

Con  gli Asternovas, Fred si esibì a Parigi e in Svizzera, Olanda, Medio Oriente, Belgio e Italia.

Nella band si inserì il chitarrista Oreste Corrado, trasferitosi dal Monferrato a Torino con la famiglia originaria di Castel San Pietro, una frazione di Camino.

Il padre Ottavio Corrado, sollecitato dalla moglie Maria Damonte che non amava la vita di campagna, era lo chauffeur dei marchesi Scarampi di Camino e a Torino intraprese l'attività di taxista. Alla mamma Ernesta non piacevano le canzoni di Fred perché esagerava con racconti di persone imbottite di liquori e di mogli che sparavano ai mariti ma lui le rispondeva che agli spettatori non interessavano le storie di santi e angioletti.

Al matrimonio di Fred con l'artista circense Fatima Ben Embarek (in arte Robin's) i testimoni furono Leo Chiosso (talento creativo di Fred), Gino Latilla e Melchiorre Cornaglia, patron del locale torinese 'Il Faro' dove Fred si esibì per cinque anni.

Prima che il loro matrimonio iniziò ad incrinarsi, Fred e Fatima risiedevano nel lussuoso appartamento in Borgo Vanchiglia, sua ultima dimora al momento della morte (avvenuta a Roma per incidente stradale il 3 febbraio 1960, Buscaglione era nato nel 1921 a Torino, ndr) 

Parteciparono alle esequie molti artisti come Wanda Osiris e Nunzio Filogamo e durante la cerimonia nella chiesa di Santa Giulia fu eseguito all'organo il celebre brano 'In Paradisium' tratto dal Requiem di Gabriel Fauré definito paradisiaco. Dopo aver incontrato Fred, Oreste Corrado si inserì nell'orchestra della Rai di Torino e nel 1972 partecipò all'incisione del 33 giri 'Torino Cronaca', pubblicato dalla casa discografica Fonit Cetra di Torino con musiche di Mario Piovano, fisarmonicista e cantante giramondo di Cambiano con testi in dialetto torinese di Piero Novelli (noto giornalista della Gazzetta del Popolo, nota di Angelino), composte nelle ore dei gatti grigi per le strade di Torino. Piovano e Novelli erano uniti da un comune amore, la Parigi mamma di tutti gli chansonniers del mondo dove Piovano diventò una famosa védette riempiendo di note le notti di Montmartre, Montparnasse e Pigalle raccontando personaggi legati ad episodi di cronaca nera e fu insignito del titolo di cavaliere della Repubblica dal presidente Sandro Pertini nel 1980.

Oreste Damonte, anch'egli originario della frazione di Camino e cugino del Corrado, era il pianista di Nini Rosso, la tromba d'oro di Mondovì che nel 1965 ebbe un successo mondiale con dieci milioni di copie vendute per il celebre brano 'Il Silenzio', il 45 giri pubblicato dalla Durium di Milano. Graziella Corrado, figlia di Oreste e figlioccia del grande Fred, ha conservato a lungo la chitarra del padre costruita nel 1946 dal maestro liutaio torinese Arnaldo Morano nella propria bottega di Rosignano Monferrato. Morano possedeva il segreto di una vernice ad olio composta di resine vegetali capace di conferire un suono originale agli strumenti da lui costruiti che gli permise di essere definito l'emulo di Stradivari ed essere considerato il più bravo liutaio del mondo dal celebre violinista Uto Ughi.

La chitarra di Oreste Corrado è oggi custodita nel laboratorio del liutaio casalese Gabriele Negri, esperto restauratore e collezionista di strumenti ad arco ed allievo negli anni '70 del maestro Morano. 

Armano Luigi Gozzano