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Storia: i primi voli del Fiat Cansa

Costruzioni Aeronautiche Novaresi, Società Anonima con stabilimento a Casale - Ricerca di Aldo Timossi

Trovo su Linkedin sotto hangar-italyl: "ottobre/novembre 1940. Compie i primi voli di prova, sull’aeroporto di Cameri (intitolato nel 1921 ai piloti eroi casalesi Natale e Silvio Palli, ndr) il Fiat CANSA FC 12".

Perché ricordarlo su queste pagine? Perché la CANSA (Costruzioni Aeronautiche Novaresi Società Anonima), durante la seconda grande guerra ebbe un suo stabilimento a Casale, in quella che ancora oggi i più anziani talvolta citano come “regione Cansa”.

Erano tempi difficili, Cameri rappresentava un obiettivo bellico importante e ben conosciuto, dai Tedeschi e dagli Alleati. Pensarono dunque ad un decentramento in località che desse meno nell’occhio. Appunto Casale, che disponeva di un campo volo utilizzabile per collaudare i velivoli.

Capannoni e magazzini sorsero rapidamente nell’area di campi e prati dietro il Cimitero, in strada Valenza, tra ferrovia e l’attuale autostrada. In quel sito venivano assemblate le macchine della CANSA, oltre all’FC 12 da addestramento, il nuovo FC 20, caccia bimotore d’assalto (purtroppo poco maneggevole, specie se caricato di bombe, due mitragliatrici e un cannoncino), e si producevano parti del motore del caccia Fiat G 55.

Ricorda lo scomparso storiografo locale Idro Grignolio, nel suo prezioso volume “Casale e il Monferrato nell'azzurro”, che “gli aerei assemblati, portati attraverso le strade rurali che univano le Cascine Santa Teresa, Cacciola, Fontanella, Martin, Berrone, Baronina, Del Ponte, si servivano dell’aeroporto Cappa”.

Negll ultimi mesi di guerra, “naturalmente individuati dagli osservatori alleati, i capannoni furono più volte mitragliati da caccia USA, vi fu qualche morto, e lo stesso campo volo venne semidistrutto, anche dai Tedeschi in ritirata”.

Quei capannoni con i fabbricati annessi, che senza dubbio rappresentano motivo di orgoglio per Casale (insieme alle attuali attività dell’Aeroclub che compie novant'anni, alla Accademia di volo italiana, alla sezione casalese di Fly Story...) come uno dei centri di sviluppo dell’aeronautica italiana, nel dopoguerra ospitarono gruppi di esuli giuliano-dalmati sfollati nel Casalese.

Ormai abbandonati, sul finire degli anni Sessanta del secolo scorso, il Comune si pose il problema del cosa farne. Acquisiti dal Demanio, avrebbero potuto ospitare un nuovo stabilimento Eternit, che aveva già un magazzino in zona e che doveva lasciare il vecchio insediamento del Ronzone.

Discussioni e tira-molla negli anni Settanta, quando all’ospedale Santo Spirito si cominciarono a evidenziare i guai delle gravi patologie (mesotelioma pleurico) per i lavoratori e la stessa popolazione, e lo stop definitivo nella primavera 1986.

Oggi la “regione Cansa” è una florida zona industriale.

Aldo Timossi