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Frammenti sparsi: le stigmate di San Francesco

Ottocento anni fa alla Verna - Di Dionigi Roggero

Sono trascorsi ottocento anni dal settembre 1224, quando Francesco ricevette le stigmate sul Monte della Verna, sull’Appenino toscano, in provincia di Arezzo. Sul monte, che gli era stato donato dal conte Orlando Cattani a San Leo, il futuro santo salì per la prima volta nel 1214.

In uno dei suoi periodi di meditazione e digiuno nell’impervia località, diventata il suo luogo prediletto, alla richiesta di partecipare materialmente alla Passione di Cristo, avrebbe ricevuto in dono i sigilli della sua passione. Il fatto miracoloso è reso famoso da Dante nella nota terzina dell’XI canto del Paradiso, che recita: «Nel crudo sasso intra Tevere e Arno/ da Cristo prese l’ultimo sigillo,/ che le sue membra due anni portarno». Senza entrare nel merito della presenza francescana in Monferrato, ampiamente trattato da Aldo Timossi su queste pagine nel maggio 2023, vorrei ricordare che tra marzo e settembre del 1305 nel silenzio del convento della Verna il francescano Ubertino da Casale scrisse la sua opera principale: “Arbor vitae crucifixae Jesu Christi”, l’ampio trattato sulla vita e la passione di Cristo in cinque libri, di cui l’ultimo è interamente dedicato a Francesco e al francescanesimo.

Dionigi Roggero

FOTO. La Verna