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La marchesa Beatrice Bergera Gozzani

Parliamo della marchesa Beatrice Bergera Gozzani. Le proprietà astigiane e valdostane della nobildonna residente nel palazzo Gozzani di San Giorgio di Casale Monferrato furono molto ambite e oggetto di svariate controversie e cause civili tra l'avvicendamento dei successori e le comunità di Asti e di Villanova Astese (vassalla di Dusino) per la giurisdizione del territorio del Ducato di Savoia e Principato di Piemonte.
Storia intricata. Il feudo di Cly nel comitato di Aosta risalente al XII° secolo che comprendeva Verrayes, Dièmoz, Saint-Denis, Chambave, Torgnon e tutta la Valtournenche apparteneva alla famiglia Bosoni Challant visconti di Aosta, signori di Cly e Châtillon. Pietro, ultimo esponente Challant, ereditò il feudo dal padre Bonifacio ma Amedeo IV° di Savoia, storicamente il conte verde, confiscò i suoi beni per fellonia nel 1376 privandolo del titolo a causa della sua collera, prepotenza e tirannia verso i sudditi. Il conte, visto l'atteggiamento nei suoi confronti e in cambio del mandamento di Cly assunto dai signori di Vernier, cedette allo Challant il feudo di Chatel Saint-Denis nel 1384 per transazione, il quale lo fece amministrare dai suoi castellani fino al 1500. Il feudo di Cly fu venduto dal duca Carlo III° di Savoia, detto il despota illuminato, a Cesareo Cristoforo Morales nel 1550, capitano delle truppe spagnole in guerra contro i francesi ed in seguito confinato a Lipari per tradimento. Il duca Emanuele Filiberto di Savoia lo vendette con beneficio di riscatto al suo segretario di Stato Giovanni Fabbri di Aosta nel 1562, baroni di Cly fino al 1637.
La proprietà fu ereditata dalla figlia Cassandra e dalla nipote Emerenziana de Vaudan nel 1638, ultima discendente moglie del barone Pietro Filiberto Roncas, marchese di Caselle che trasferì la sua residenza a Chambave utilizzando i resti delle vecchie mura del castello di Cly, segnandone l'inevitabile declino per edificare il palazzo Roncas con torre a scalare.
Nel 1679 il feudo di Cly fu ereditato da Giacomo Antonio Bergera, senatore del consolato di Nizza nel 1655, figlio di Carlo Giuseppe e della primogenita Margherita Roncas e nel 1735 dal nipote barone Giacomo Francesco Antonio Bergera, marito di Giovanna Margherita dei conti Possavino di Chieri, conti di Brassicarda dal 1580 e baroni di Cly. La proprietà passata a  Francesco Eusebio Avogadro, nipote della Possavino, fu ceduta alla cugina Beatrice Teresa Bergera, marchesa di San Giorgio Monferrato e contessa di Cly e Brassicarda, infeudata nel 1778 con il marito Giovanni Battista Gozzani, marchese di San Giorgio, Perletto e Pontestura denominato marchese d'Olmo Gentile, i quali edificarono, lo ricordiamo ancora per i lettori 'locali' i palazzi San Giorgio di Casale e Torino.
I feudi furono ereditati dal figlio Carlo Antonio e dalla moglie Sofia Doria di Ciriè, immortalati nei ritratti casalesi di Vittorio Amedeo Grassi di Agliè, pittore ufficiale di Corte a Torino.
Carlo Giovanni Gozzani, nipote della Bergera cresciuto sotto tutela della zia Clara Gozzani contessa di San Giorgio, ereditò le proprietà nel 1816. Il groviglio feudale si concluse con Evasio Gozzani detto il cavaliere di Brassicarda (Roma 1838-Pisa1913), nipote del più famoso Evasio detto il marchese pazzo, amministratore del principe Camillo Borghese e di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone.
Da ricordare il vescovo di Torino Giulio Cesare Bergera (1593-1660) dei conti di Beinasco, Piobesi e consignore di Villarbasse e Cavallerleone che ingrandì la chiesa di Chieri. La bergera è anche un canto in dialetto piemontese arcaico dal testo bucolico pastorale. 
Armano Luigi Gozzano