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Arte a Casale e nel Monferrato. 1850-1930

Centottanta schede e 440 foto di Renzo Rolando

Sono 440 le foto che illustrano “Arte a Casale e nel Monferrato. 1850-1930”. Basta questo per dire il grande lavoro fatto da Renzo Rolando in quest’ultima opera, un dizionario degli artisti casalesi grandi e piccoli, centottanta, in rigoroso ordine alfabetico.

Inizio con un grande Vittorio Accornero, nome d’arte Max Ninon, ne avevamo fatto un Viaggio d’autore e recentemente era stato onorato da una grande mostra al Man di Nuoro (patria della moglie Edina Altara) a cura di Luca Scarlini. Ma sono i piccoli che intrigano, la più parte recuperati attraverso l’archivio storico de Il Monferrato. 

Qualche esempio: i fratelli Aceto di Occimiano che hanno l’onore della copertina con un affresco (1927) nella casa dello stilista Caprioglio al Valentino di Casale, poi  Ernesto Barbano (Casale,1877-1964), con all’attivo le decorazioni del cinema Stella (era di fronte a Santo Stefano) e di molti negozi; Il Monferrato del 1916 lo applaude come paesaggista.
Lunga scheda per Ettore Berrone appena rivalutato anche dal comune di Conzano a 125 anni dalla nascita nel paese monferrino (la morte avvenne ad Aosta nel1986), Rolando aggiunge che è sepolto a Saint Vincent ma soprattutto pubblica una lettera che parla di suoi quadri acquistati da Dalì.
Passiamo un attimo in Lomellina con Ferdinando Bialetti nato a Mede nel 1864, suo tra l’altro l’affresco “La Madonna dei colerosi” al Santuario di Madonna delle Grazie di Frassinello. Rolando ha restaurato i dipinti di un suo soffitto a casa Sburlandi in via Mellana a Casale.
Ovvio dedicare pagine allo scultore Audagna (la Canottieri ospita una sua splendida statua del Po) e a Leonardo Bistolfi, quindi saltiamo a Pietro Anacleto Boccalatte (Solonghello 1885), residente a Tortona, citazione per i ritratti di don Orione, Perosi, dell’on. Romita.
Giuseppe Borla (Trino 1883-1959), pittore e decoratore dipinse una cinquantina di chiese e fu molto apprezzato da Luigi Morgari che lo volle al suo fianco in Santo Stefano a Casale e nelle parrocchiali di Brusasco e Camino. Padre del pittore Pier Luigi Borla.
Giuseppe Cabiati, ortolano e pittore (Casale 1893-1968) viene citato anche per la sua ospitata data al noto Micheletti e al bohémienne Francesco Carante (o Caranti, ndr).
Di Giovanni Cabria (San Salvatore 1839) avvocato e pittore balza agli occhi il ritratto di Giovanni Lanza oggi in Comune a Casale con una splendida cornice stemmata.
Saltiamo le molte pagine dedicate giustamente a Campese e Capra per arrivare a Siro Caranti (Casale 1887-1971) che ha decorato il Caffè Savoia e realizzato le scenografie del Politeama nel 1939 con Pietro Sarzano.
C’è una donna, Lea Carillo Becchia che esponeva soprattutto nelle vetrine di Luria e del negozio di Musica Martinotti.
Pietro Colli eccellente ritrattista (Lu 1891) ci intriga per aver realizzato -era stato catturato a Caporretto- una scuola di disegno per i prigionieri di guerra italiani a Mauthausen. Poi ecco Romolo Demagistris (Borgo San Martino1882) con belle foto delle sue meridiane e Angelo Fancelli che decora la Casa di Riposo di Casale e il Castello di Cereseto.
Scopriamo che il bel busto di Clara Leardi al Museo e la quasi egizia tomba De Vecchi al cimitero sono di Gaspare Galeazzi (Mede 1812). Si sa poco di Pier Clemente Guazzo, Rolando mette un punto interrogativo sulla nascita: Casale 1850? E nulla sa della morte; pubblica delle marine e un 'Lungo il fiume' dalla poetica e tecnica molto interessanti.
Via veloci sull'acquese Pietro Ivaldi (Il Muto) che ha una produzione vastissima in zona (noi amiamo la sua stanza cinese a Villa Vidua di Conzano) al pari di Anacleto Laretto (Grana 1874).
Giusto riconoscimento a Ugo Martinotti (Casale 1905) che espose alla Biennale di Venezia e per Gino Mazzoli (Casale 1904) ritrattista di fama europea.
Il Valenzano Luigi Melchiorre è l’autore del monumento a Paolo Onorato Vigliani che sorgeva in piazza San Francesco, poi nel 1943 passato in fonderia per contribuire al conflitto…
Tra i famosi il balzolese Micheletti, Angelo Morbelli (ma quando riparano il tetto del suo studio alla Colma?, ndr), Eleuterio Pagliano e gli scultori Monteverde e Morera. 
Di Costantino Pane di Ozzano, naïf, brilla il ritratto dell’ammiraglio Candiani. Troviamo una Rosina Ines pittrice allieva di Grosso all’Albertina. Bella la scheda di Costantino Sereno e chiudiamo con Giulio Viotti (Casale 1845) che dal diritto passa al disegno all’Albertina e vince subito una medaglia a Vienna, ma fa anche una mostra nel 1916 alla Filarmonica di Casale, Rolando scova un suo bellissimo quadro ('Idilio a Tebe') al Museo Revoltella di Trieste.
Luigi Angelino
Il libro è in vendita alla libreria Coppo, via Roma, Casale.
FOTO. Idilio a Tebe di Giulio Viotti (part.)