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“I partigiani del mare”

Nel Ponente ligure (con molti accenni monferrini) grazie a Sergio Favretto

Non sappiamo più se citare il casalese Sergio Favretto come avvocato o come storico visto le ricerche -sempre nuove e stimolanti- sfociate in libri da leggere con piacere oltre che studiare. L’ultimo ha già un bel titolo “I partigiani del mare”, con spiegazione sottotitolata “Antifascismo e Resistenza sul confine ligure francese” (Edizioni Seb27, Torino).

La prima presentazione è avvenuta nel posto giusto, al castello di Dolceacqua che domina la zona interessata.

Un evento a Dolceacqua inserito nella prestigiosa rassegna Itinerari letterari biamontiani, promossa dall'Associazione Amici di Francesco Biamonti presieduta da Corrado Ramella, dal Comune di Dolceacqua e dal comune di San Biagio della Cima. Lo storico Paolo Veziano ha dialogato con  Favretto, ponendo in risalto la novità e gli inediti della ricerca mentre Favretto ha sottolineato il fortunato incrocio, in questo tratto di costa fra eccellenze letterarie come Calvino, Biamonti, Orengo, Guido Seborga; eccellenze artistiche come Porcheddu, Morlotti; i grandi protagonosti della Resistenza, dalle formazioni partigiane alla popolazione che le sosteneva, dai cattolici e clero agli agricoltori e operai, dai pescatori agli ebrei nascosti o catturati e poi trasferiti nei campi di eliminazione, dalle missioni americane e inglesi paracadutate in aiuto e la presenza di ex militari, ex carabinieri Protagonisti personaggi e il mare.... 

I flutti battenti sulle rive e le spiagge minate, il vento che accarezzava le onde o le rendeva impetuose, la luna piena illuminante o l'assenza di luna, hanno determinato lo scandire delle varie operazioni contro i tedeschi occupanti e fascisti agguerriti; i colombi viaggiatori addestrati dagli inglesi che lo attraversavano, i piccoli battelli di gomma carichi di armi, i manifestini clandestini stampati e diffusi fra i pescatori, i rifugi e i punti di osservazione in montagna sempre in direzione del mare, i nascondigli fra le case e gli atti di sabotaggio sul litotale, la spola rischiosissima per condurre antifascisti ed ebrei in Francia... Da romanzo vero. Poi i personaggi come Salvatore Marchesi (fratello del grande latinista Concetto) animatore di vari CLN locali; la singolare e efficace attività del Gruppo Sbarchi di Vallecrosia, formazione partigiana clandestina sui generis e specializzata, che operò con gli Alleati stabilizzatisi a Nizza e a Villefrance sur Mer.

 Le pagine rivelano come Beppe Porcheddu, convinto antifascista e noto pittore-grafico ed illustratore, ospitò in incognito la famiglia di Concetto Marchesi e pure i due ufficiali inglesi Michael Ross e George Bell; come la missione Zucca guidata da Pietro Ziccardi e l'attività coraggiosa di Renzo Rossi agevolarono i rapporti fra partigiani ed Alleati; come la rete di intelligence creata da Gino Punzi sostenne le formazioni resistenti e garantì coperture agli aiuti alleati provenienti dalla costa francese.

 In questo mosaico di storia resistenziale la nicchia si allarga anche al Monferrato: leggiamo ad esempio che Porcheddo venne incentivato all’arte dallo scultore casalese Leonardo Bistolfi.... Poi ecco Angelo Donati che salvò migliaia di ebrei dalla deportazione nel Sud della Francia, il fratello Benvenuto Donati e il nipote Max si rifugiarono presso alcuni parroci del Monferrato e poi presso l’abitazione e lo studio milanese di Giuseppe Brusasca (di Cantavenna di Gabiano) aiutati a raggiungere la Svizzera.

Donati e Brusaasca  sono onorati Giusti delle Nazioni in Israele. Favretto coglie l’occasione per un bel capitolo sugli aiuti resistenziali in Monferrato, preziosa l’intervista a Paola Sacerdote Pinchet, figlia di Alberto Sacerdote e di Magda Donati: “… mio padre era di Montiglio, Il parroco don Sisto (di Mirabello, parroco a Isolengo, ndr) e don Valentino Verrua (di Scurzolengo, ndr) ci hanno aiutato…” Nella sua testimonianza il soccorso giornaliero a un ex prigioniero inglese nascosto in canonica e poi l’espatrio in Svizzera (nel loro gruppo un casalese, l'orafo Foa).

Ancora: l’11 novembre 1944 un gruppo di bombardieri Usa partirono dalla Corsica (Ghisonaccia) e bombardarono i ponti sul Po di Casale. Un B 25 venne colpito dalla contraerea tedesca che agiva alle Cento Finestre (S. Anna). L’equipaggio si lanciò col paracadute atterrando presso Calosso. Gli aviatori parteciparono poi operativamente alle operazioni partigiane tra Piemonte e Liguria, anzi uno di essi, Radermacher entrò in Savona liberata. Ma c’è una aggiunta che ci fa oggi Favretto, negli Satti Uniti vogliono girare un film sulla vicenda e la prima parte è stata proprio un sopralluogo con l'avvocato-storico ai ponti di Cassale. Anche qui la storia vera supera il romanzo.

l.a.