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Presentazione libraria martedì alle 18 in Filarmonica

Laura Rossi “Per non dimenticare” in conversazione con Dionigi Roggero. e Aldo Timossi

 Martedì 24 settembre, ore 18, alla Accademia Filarmonica in Via Mameli 29, a Casale presentazione del libro di Laura Rossi “Per non dimenticare” in conversazione con Dionigi Roggero  e Aldo Timossi.

Laureata in scienze naturali e docente, tra l'altro, di Anatomia al Liceo artistico «Luigi Canina» della nostra città, Laura Rossi nasce naturalista ma è soprattutto artista. L’insolito e originale risultato di questo libro è un intreccio tra disegni (ben 55), parole e pensieri.

  Roggero è stato capodelegazione del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) di Casale Monferrato. Socio onorario dell’Accademia Filarmonica di Casale, dal gennaio 2023 è vicepresidente della Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni di Cella Monte. Autore di molti volumi su storia e arte monferrina.

Timossi, moranese (oggi abita ad Anagni), ha occupato la prestigiosa carica di capo di gabinetto della Regione Di poche parole, preferisce la scrittura, che consente di riflettere, correggere, perfezionare gli argomenti. Il primo libro nel 1972, “Alla riscoperta del Monferrato”, viaggio tra cultura e gastronomia, con Luigi Angelino e i disegni di Laura Rossi. Poi molti altri libri da grande ricercatore storico qual’è.

 

D’Accordo con Magris...

 «Per non dimenticare» (Cieffe Print, Casale Monferrato) è il titolo del libro di Laura Rossi. Naturalista in una parte della sua vita, come ricorda nella gradevole premessa, è diventata artista dal giorno in cui ebbe in regalo il primo lapis. Uno strumento straordinario guidato dalla mano che comunica, crea, scopre, lavora e gioca. Un mezzo dalla doppia presa: indispensabile per ap-prendere e com-prendere. Straordinario organo di senso interattivo, la mano è il cervello esterno dell’uomo secondo una celebre espressione filosofica di Immanuel Kant. Il piacevole, insolito e originale risultato è una lettura emotiva dell’arte, dove lo spazio esteriore diventa il luogo privilegiato per esprimere valori di profonda intimità, frutto di una scelta del tutto personale di luoghi amati e disegnati rigorosamente in bianco e nero (essendo i colori azzerati dal dolore), per superare il vuoto e il dolore della recente pandemia, dove la matita diventa un’ancora di salvezza. Nutrito dai tormenti della vita il libro di Laura, non è una confessione, non è un saggio né una biografia, ma un testo che ci descrive in modo mirabile luoghi, persone e cose di un tempo con tutte le sue ferite. E non possiamo che essere pienamente d’accordo con Claudio Magris che «ci si può sempre sottrarre all’orrida vita mettendola sulla carta».  D.R.