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La cultura con la "c” maiuscola...

Piera Caramellino: Alla seconda edizione del libro di mio marito "Odalengo Piccolo e la sua gente”.....

Da Odalengo Piccolo, da Piera Rosa Caramellino, riceviamo la testimonianza:

La cultura con la "c” maiuscola è ritornata a Odalengo Piccolo alla grande! 

Ho avuto occasione di constatarlo domenica mattina,13 ottobre, quando sono stata invitata a presentare la seconda edizione del libro di mio marito "Odalengo Piccolo e la sua gente”, con i miei nuovi contributi, durante la trentunesima edizione della "Fiera del tufo e tartufo”. 
Ricordo di essere stata madrina della prima edizione della Fiera, voluta dall'allora sindaco Giovanni Barberis, che ho avuto il piacere di avere domenica al mio fianco durante mio "talk show", intervistata da Claudio Galletto, al banco della presidenza della Fiera, con la presenza anche del consigliere Franco Chiesa,.
E da allora vi sono ritornata ogni anno, osservando i cambiamenti intervenuti nel paese e anche i suoi progressi nell'agricoltura, nel turismo, nelle ristrutturazioni e restauri edilizi e del paesaggio, operate dai nuovi proprietari, premiati col titolo di "odalengabili" . 
Molti infatti sono coloro che hanno scelto Odalengo non solo come "buen retiro", ma anche come residenza. 
Premetto che il mio è sicuramente un giudizio di parte. Come dico nei miei contributi "Ien nen dal pais":, non sono del paese, ma ho sposato un odalenghese doc, che me lo ha fatto conoscere con una immensa passione. 
Mi prendo quindi la libertà di elogiare con sicurezza la curva crescente dei nuovi insediati che hanno portato Odalengo Piccolo all'attenzione vuoi per la produzione dei migliori tra i mieli nazionali, vuoi per lo sport, vuoi per la letteratura e il giornalismo e, "last but not least", la Barbera DOCG, coltivata da tempi immemorabili sul terreno tufaceo iscritto nel Cinquantesimo Sito Italiano del Patrimonio Mondiale dell'Umanità..
Non si può dimenticare che gli odalenghesi non hanno mai tradito la definizione del Monferrato che la vuole "terra da uvi e da gran, terra fiuria’, poesia di una terra in fiore che dona felicità a chi la abita, a chi sa di potervi far crescere i figli liberi,senza paure, sani di mente e di cuore, e aperti al mondo.
L'intervento del presidente dell'Ecomuseoo della Pietra da Cantoni di Cella Monte Corrado Calvo e quello dottissimo del geologo professor  Alfredo Frixia, hanno vivificato la manifestazione riportando in primo piano l'importanza di studi che permettono di approfondire la conoscenza del nostro territorio, parcellizzato in base alle più recenti ricerche scientifiche, per una sempre più seria riprogrammazione delle sue  potenzialità.. 
Certo molte sono le sfide per il mantenimento dei valori dell'area che, a grandi linee si può configurare in quella del Marchesato del Monferrato, indipendente per un millennio, ben differenziato anche dal Piemonte, con una cultura e storia che ha influenzato le corti d'Europa dal Sacro Romano Impero fino a Costantinopoli..
Si tratta di piccoli possedimenti che risalgono a quelli ricevuti dai legionari romani qui lasciati in cambio dei loro servizi all'impero, e sono caratterizzati da un "minifondismo" contrapposto al latifondismo.. Da sempre i "particular", cioè i loro proprietari, sono stati attenti custodi ed onesti amministratori delle loro piccole proprietà: sono i veri "nobili di campagna"  di cui alcuni discendenti, presenti già in  documenti risalenti all'inizio del secondo millennio, sono tuttora  in paese come i Giordano, gli Anselmo, i Dorato e i Fresia e.... presenti alla Fiera del Tufo e Tartufo di quest'anno!
Anche oggi si richiede loro grandi sacrifici, a cui la loro educazione li ha forgiati da millenni, per politiche contrapposte a quelle della grande produzione.. 
Ora molti dei nostri valori sono nelle mani dei nuovi arrivati ed è non solo un piacere, ma un obbligo far conoscere loro la cultura dei monferrini che han giocato un ruolo importante nella storia  e continuano a promuovere la cultura anche con manifestazioni popolari in cui ci si sente vicini per costruire insieme un futuro comune. 
Al linguaggio della letteratura ed in particolare a quello della poesia, che giunge al punto dell'ineffabile, spetta la voce per far comprendere il peso della responsabilità, della collaborazione tra generazioni e provenienze diverse.
E questa voce si è elevata alta anche da autori stranieri che a Odalengo Piccolo hanno vissuto, scritto e pubblicato capolavori tradotti in varie lingue, come gli indimenticabili Roy McGregor-Hastie e Martin Hocke, sicure radici per fasti futuri.
prc