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Borgnine, Oscar monferrino

A dieci anni dalla scomparsa Roberto Coaloa ricorda la visita a Ottiglio e Moleto



Dieci anni fa, domenica 8 luglio 2012, ci lasciava, all’età di novantacinque anni, l’attore Ermes Effron Borgnino, meglio conosciuto come Ernest Borgnine (1917-2012).

All’età di ottantanove anni, una domenica, il 12 novembre 2006, l’attore di Hollywood prese la cittadinanza onoraria di Ottiglio dal sindaco Luigi Cabiale. Ottiglio, infatti, è il paese d’origine della famiglia paterna dell’attore: il padre era Camillo Borgnino (1891-1975) e il nonno, Eustacchio Borgnino, chiamato anche John (1863-1924). Tra sabato 11 e domenica 12 novembre, tra Moleto e Ottiglio, Ernest Borgnine incontrò tantissimi monferrini, che lo omaggiarono con doni e sorprese: l’elegante e raffinato Vanni Giachino del Monferrato con gli immancabili krumiri in edizione speciale, il bon vivant francese Bernard Glénat di Cave di Moleto con la bagna cauda…

È ora di ricordare l’attore di origine monferrina, Oscar nel 1956, e la sua storica visita in Monferrato.



PROFILO DI ERNEST BORGNINE



Nel 1956, Ernest Borgnine ritirò il premio Oscar dalle mani di Grace Kelly, superando la concorrenza degli allora più famosi Frank Sinatra, Spencer Tracy, James Dean e James Cagney. Era un mercoledì, il 21 marzo 1956. Borgnine aveva trentanove anni, due spalle larghissime e lo sguardo mite, di colui che aveva interpretato il protagonista di Marty, vita di un timido, di Delbert Mann, il film vincitore anche del Premio Oscar come miglior film e poi della Palma d'oro all'8º Festival di Cannes.

La ventottesima edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar era condotta dal comico Jerry Lewis e si svolse al RKO Pantages Theatre (sala da spettacolo, con gli esterni in stile art déco, aperto dal 1930, tutt’ora esistente come The Pantages Theatre, al numero 6233 di Hollywood Boulevard a Hollywood).

Cinquant’anni dopo, all’età di ottantanove anni, una domenica, il 12 novembre 2006, l’attore di Hollywood prese la cittadinanza onoraria di Ottiglio, nella sede del comune monferrino (Via Roma 19), dal sindaco Luigi Cabiale.

Ottiglio è il paese d’origine della famiglia paterna: il padre Camillo Borgnino (1891-1975) e il nonno, Eustacchio Borgnino, chiamato anche John (1863-1924). L’attore nacque con il nome di Ermes Effron Borgnino a Hamden, nel Connecticut, il 24 gennaio del 1917. La madre, Anna Boselli, era originaria di Carpi.

Prima di diventare attore, Borgnine servì la Marina degli Stati Uniti poco dopo il liceo e prestò servizio dall’ottobre 1935 all’ottobre 1941. Si arruolò nuovamente dopo Pearl Harbor e prestò servizio dal gennaio 1942 al settembre 1945.

Nel 2022, a questo indimenticabile e leggendario attore, noi cinefili vorremmo davvero dedicare uno spazio di qualità al “nostro” Borgnino monferrino: una mostra e alcune proiezioni dei suoi film più importanti, quello dell’Oscar, Marty, vita di un timido (film del 1955, diretto da Delbert Mann), Il mucchio selvaggio (1969, di Sam Peckinpah), Sunday in the country (1974, di John Trent), 1997: Fuga da New York (1981, di John Carpenter).

Da aggiungere un focus dedicato ai film italiani di Borgnine, dai più noti, quelli di Dulio Coletti e Vittorio De Sica, a quelli praticamente sconosciuti al grande pubblico. Chi scrive ha in preparazione una nuova biografia su Ernest Borgnine, la prima in Italia.

Oltre ai capolavori come Quella sporca dozzina (1967) e L'imperatore del Nord (1973), entrambi di Robert Aldrich, Borgnine ha interpretato generi diversi al cinema: dalla commedia all’horror, dal drammatico a quello epico e avventuroso, dal film storico a quello fantastico per ragazzi, dalla pellicola di fantascienza al film d’azione, dal western...

Quelli della mia generazione se lo ricordano a fianco di Terence Hill, nei panni del sergente William Dunlop, nel popolarissimo Poliziotto superpiù (1980, di Sergio Corbucci). Per chi ha avuto un’infanzia felice con i nonni, non può dimenticare il Western Movie…

Borgnine amava le scene con rissa. C’è il classico bar fight tra soldati, con Frank Sinatra, in From Here to Eternity (1953, di Fred Zinnemann). Anni dopo Ernest Bornine raccontò come la gente lo insultasse per strada per aver picchiato duro Frank Sinatra! Altri tempi!

La scena più rude e conosciuta è quella con Lee Marvin nel già citato L'imperatore del Nord.

Memorabile Vivere da vigliacchi, morire da eroi (in originale Chuka), film del 1967 diretto da Gordon Douglas, dove Borgnine (davvero un great heavy) fa una epica scazzottata con il più giovane attore Rod Taylor. Se fossi stato Rod, sarei saltato sulla vecchia The Time Machine e sarei andato ad affrontare invece una dozzina di Morlock, i mostruosi abitanti del sottosuolo, meno brutali del vecchio Ernest.

Borgnine non ha mancato di comparire e lasciare il segno anche nei suoi ultimi anni di carriera. Nel 1997 appare nel visionario Gattaca – La porta dell’universo al fianco di Uma Thurman, Jude Law e Ethan Hawke. Nel 2010, invece, lo troviamo al fianco di Bruce Willis, Morgan Freeman, John Malkovich, Helen Mirren e Richard Dreyfuss nel primo capitolo della serie Red.

Non mancano le partecipazioni a serie televisive, nel 1984 compare in Magnum PI e tre anni dopo in La Signora in Giallo. Borgnine, inoltre, appare anche in due serie cult come JAG – Avvocati in divisa e ER – Medici in Prima Linea.



BORGNINE A OTTIGLIO NEL 2006



Nel 2006, Borgnine arrivò a Ottiglio grazie al sindaco Luigi Cabiale, che per molto tempo lavorò al progetto di far conoscere all’attore il paese natale del padre. Un primo tentativo fu fatto quando Borgnine girò in Italia, nel 2005, il film La cura del gorilla di Carlo A. Sigon, tratto dal romanzo di Sandrone Dazieri, uscito nelle sale italiane il 3 febbraio 2006. Nella pellicola l’attore interpreta un buffo personaggio, Mr. Jerry Warden, spalla di Claudio Bisio, in una bella prova d’attore. La commedia fu promossa dallo stesso Bisio nel programma televisivo Zelig, dove Borgnine, invitato, raccontò che suo padre era originario di Ottiglio, nel Monferrato.

Cabiale in quell’occasione non riuscì a invitare l’attore, ma la macchina per festeggiare il compaesano era partita: «Tutto è nato da una telefonata di Luigi Della Croce dell’Unione Piemontesi nel Mondo in cui mi annunciava le origini ottigliesi di Borgnine».

Borgnine nel 2006, all’età di ottantanove anni, partecipò come ospite al Torino Film Festival visitando, per due giorni, Ottiglio e il borgo di Moleto, dove mangiò la bagna cauda con gli amici al ristorante Cave di Moleto, facendosi ritrarre praticamente con tutti gli ospiti del locale, con grande disponibilità, sfoderando il suo irresistibile sorriso.

Racconta il sindaco Luigi Cabiale: «La bagna cauda era un piatto che il padre preparava sempre e questo, unitamente al fatto di poterla assaporare nel paese di origine, è stato un ulteriore motivo di gioia intensa per il nostro cittadino onorario».

A Moleto, Borgnine pernottò per far visita al mattino presto alle tante persone che ricordavano la famiglia d’origine alla Prera, a due passi da Moleto, come l’artista Bona Tolotti, vicina di casa Borgnino, dove Camillo, padre di Ernest nacque nella seconda metà dell’Ottocento. Ricorda Anna Cotti: «Venne a casa mia, alla Prera, quando abitavo lì, era in origine la casa dei suoi genitori. Si emozionò come un bambino. Erano le 9 del mattino ed io gli preparai la colazione con biscottini fatti in casa. Ho conosciuto un uomo umile e straordinario allo stesso tempo».

A distanza di quindici anni, ancora oggi gli abitanti di Ottiglio ricordano la storica e intensa giornata di Borgnine nel paese natale di suo padre, quella bella domenica di sole del 12 novembre 2006.

Luigi Cabiale: «La domenica mattina alle 11, Borgnine arrivò al Comune di Ottiglio, dove tanti sindaci monferrini lo stavano aspettando, con tanta gente di tutte le età. Un’accoglienza a cui Ernest ha risposto in modo spontaneo, calandosi tra la folla con un grande sorriso ed una profonda attenzione nei confronti di tutti i presenti. Una signora commossa lo avvicinò e disse: “Ho visto tutti i suoi film. Non avrei mai pensato un giorno di conoscerla”. “Neanche io”, è stata la replica di Ernest» Poi, tra i suoni, i colori e le acrobazie degli sbandieratori del Rione San Secondo di Asti che gli danno il benvenuto, Ernest, quasi stupito del calore e mai stanco di ringraziare per le tante attenzioni e i doni giunti da autorità e sostenitori, fece ingresso in Comune e prese posto nella affollata sala consiliare. Discorsi di circostanza, altri regali, come una scatola speciale di krumiri.

«Da oggi – ha concluso il sindaco rivolgendosi al neo cittadino e suscitando un divertito applauso – oltre al sindaco di Losa Angeles avrai anche me come primo cittadino con la sola rilevante differenza che ad Ottiglio non pagherai le tasse».

Poi l’attesa consegna, in presenza della madrina speciale, la monferrina e finalista a Miss Italia Patrizia Lavagno, dei simbolici riconoscimenti, in particolare una chiave in argento ed un “cuculo” in terracotta, simbolo di Ottiglio.

In italiano Borgnine festeggiò le sue orini piemontesi, con un messaggio finale di affetto nei confronti di Ottiglio, manifestato dalle parole: «Il mio cuore è il tuo cuore».

Dopo l’evento in comune, prima di prendere posto presso il Centro Mazza per il pranzo, un’instancabile Borgnine volle salutare personalmente tutti gli espositori presenti in piazza per la fiera itinerante del tartufo. Borgnine visitò anche Madonna dei Monti, con il suo spettacolare panorama sul Monferrato, prima di far visita alle scuole materne del paese dove i bambini intonarono in suo onore alcuni canti.

Lasciato Ottiglio, Borgnine fece nuovamente tappa a Torino, dove, nella sala della Regione Piemonte, fu ricevuto dal governatore Mercedes Bresso e dal direttore del Torino Film Festival Gianni Rondolino.

Roberto Coaloa

FOTO. Borgnine nel 2006 a Ottiglio col sindaco