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La Romagnolo "torna a casa"

Domenica, Sinagoga, i luoghi di “Aggiustare l’universo”

C’è una sensazione strana nel ripercorrere una vicenda letteraria proprio nei luoghi dove è ambientata, specie se quella che Raffaella Romagnolo ha creato nel suo romanzo “Aggiustare l’universo” (Mondadori): un best sellers che ha quasi portato a casa il premio Strega e che si svolge nel contesto della Casale ebraica degli anni ‘30 e ‘40.

E’ così ricca di dettagli verosimili che si finisce di dubitare che sia fantasia. Ci sono personaggi che evocano le insegne sbiadite dei negozi sotto i portici di via Roma, le lapidi con gli insegnanti ebrei espulsi dal liceo, o gli avvocati cacciati dalla Corte d’Appello. O peggio: la lista dei deportati ad Auschwitz. Perché nel libro l’universo che deve essere aggiustato è quello di Ester Sacerdoti, una ragazzina cresciuta attorno a vicolo Olper, dove si trova il complesso ebraico e la Sinagoga.

Ed è proprio qui che, domenica 8 settembre, Raffaella Romagnolo e l’attrice Veronica Rocca hanno trasformato un reading del libro in qualcosa di inedito: lo hanno chiamato “Corso Base per principianti volenterosi”, destinato proprio a chiunque voglia trasformarsi in un “meccanico” per un universo che troppo bene non funziona

La suggestione quindi è tanta, ma in realtà l’evento ha diverse chiavi di lettura. Siamo nell’ambito di “Attraverso Festival” che ha coinvolto con successo la città di Casale. Le organizzatrici Paola Farinetti e Simona Ressico concordano con il sindaco Emanuele Capra: è stato un successo, reso più significativo dal fatto che questa sesta edizione ha abbracciato un luogo come questo.

Ma è anche un appuntamento che la Comunità Ebraica ha inserito come anticipazione della Giornata Europea della Cultura Ebraica del 15 settembre. Il tema è la famiglia e il romanzo è incentrato sulla famiglia Sacerdoti e poi siamo in luogo dove il pubblico che riempie la sala si considera esso stesso parte di una famiglia allargata. Per questo c’è un momento di commozione nel ricordare che oggi Elio Carmi, che questa famiglia l’ha fatta crescere, avrebbe compiuto 72 anni. Poi, come spiega la presidente della Comunità Daria Carmi, c’è anche il fatto che aggiustare l’universo è un concerto affine a quello ebraico di tiqqun 'olam: agire per evitare che il mondo precipiti nel caos.

Romagnoli e Rocca partono da questo punto fisso dell’universo reale e letterario, per un dialogo tra le pagine e la storia. L’attrice recita l’implacabile stillicidio di divieti emanati dal fascismo per escludere gli ebrei dalla vita civile che intercalano la narrazione del libro.

Legge pagine toccanti su ciò che capita ai Sacerdoti nella finzione, ma che è capitato davvero a migliaia di ebrei italiani. Raffaella Romagnolo amplia ogni discorso: parla di resistenza, colonialismo, parla soprattutto dell’importanza del mestiere dell’insegnante e dello scrittore nel portare nel presente storie di guerra e di odio che dimentichiamo a ogni generazione. Ora è il nostro turno ed è vero che ogni volta non sembriamo mai imparare alcunché, ma ad aggiustare l’Universo bisogna almeno provarci.

Domenica 15 settembre si celebra in Italia la giornata Europea della cultura Ebraica. Il programma, denso di appuntamenti, in vicolo Salomone Olper vede alle 10.30 l’apertura della giornata con i saluti istituzionali, a seguire l’incontro “Una Comunità, una Famiglia, Racconti di vita familiare” di Adriana Torre Ottolenghi e Elena Ghiron, con Daria Carmi. In sala Carmi alle 17.00 la proiezione del documentario “Sinagoghe, ebrei del Piemonte” (1999), di Daniele Segre con introduzione di Emanuele Segre, e alle 18.00 la Chiusura delle Giornate Europee della Cultura Ebraica con Claudia De Benedetti e Roberto Gabey.

Alberto Angelino

(f. ellea domenica pomeriggio in Sinagoga)