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Monferrato Classic Festival (MCF).

La pianista Margherita Rordorf a Quargnento

A Quargnento (presso l’Auditorium Santissima Trinità), domenica 23 marzo si è svolto il terzo concerto della prestigiosa rassegna «Monferrato Classic Festival», iniziata il 9 marzo scorso, promossa da Sabrina Lanzi, pianista e creatrice della Monferrato Classic Orchestra (MCO) e, appunto, dell’ormai tradizionale rassegna Monferrato Classic Festival (MCF).

La pianista Margherita Rordorf è stata la protagonista dell’evento, introdotta dal Sindaco di Quargnento Luigi Benzi e da Sabrina Lanzi. Domenica, oltre alla musica, nel territorio che ha dato i natali a uno dei più grandi pittori italiani del Novecento, ovvero Carlo Dalmazzo Carrà, nato a Quargnento l’11 febbraio 1881, professore all’Accademia di Brera dal 1939 al 1951, il pubblico ha potuto ammirare le opere pittoriche di Rava, esposte nell’Auditorium e presentate, nella pausa centrale del concerto, da Maria Grazia Dapuzzo. Il pubblico arrivato a Quargnento per l’esibizione di Margherita Rordorf è stato di grande qualità e sensibilità artistica: molto educato e silenziosissimo durante l’esecuzione dei brani. Tra di loro, noti appassionati di concerti e musicisti. Non è un particolare da poco per un concerto in una piccola ma importante località del Monferrato. Recentemente, in nobili teatri del Bel Paese come alla Scala di Milano, la Fenice di Venezia o al Teatro Civico di Vercelli, il pubblico si è fatto notare per l’uso indiscriminato del cellulare o per dei chiassosi e inopportuni applausi tra un tempo e l’altro di una sonata. Luogo ideale, quindi, l’Auditorium di Quargnento, come in un recente passato del MCF è stato l’Auditorium di Sant’Antonio a Cella Monte, per presentare al pubblico i giovani talenti della musica classica.

È stata una sorpresa ascoltare l’adolescente Margherita Rordorf, che a Quargnento ha suonato un pianoforte a mezza coda, Kawai RX-3. Una sorpresa perché se la sonorità è un elemento basilare dello stile di un interprete, nella giovane Rordorf, che ha solo quattordici anni e, tuttavia, dimostra un talento eccezionale, diventa rigorosamente delimitata. Tra i brani in programma: Beethoven, Sonata op 10 n.1; Chopin, Ballata op 47 in La bemolle maggiore e Studi op 10 n.4, 12; Schumann, Papillon op 2; Franz Liszt, Rapsodia Ungherese n.13 in La minore.

All’inizio, con Beethoven, Margherita Rordorf, elegante e severa, ha preso, per così dire, dimestichezza con lo strumento. Il meglio si è sprigionato con Chopin, Schumann e Liszt e con il bis, il Valzer di Chopin op 42. La sonorità di Margherita Rordorf è particolare: l’enorme raggio della dinamica viene impiegato sempre, ma viene escluso del tutto il “velluto” e viene fortemente limitato, in Schumann, come in Beethoven, come in Chopin, come in Liszt, il cosiddetto jeu perlé (che a Beethoven, sia detto per inciso, piaceva poco), cioè vengono esclusi i timbri morbidi, carezzosi, insinuanti. Il suono della pianista Rordorf è fatto di diamante, fermo e luminoso e solidissimo. L’ascoltatore ha sempre un’abbagliante intuizione dell’edificio sonoro, e la ricchezza dei timbri non sfuma nell’indistinto, nell’allusivo, nell’indefinibile. Bravissima Margherita Rordorf in Liszt: suono potente e tempi giusti. Il pianoforte di Rordorf si è trasformato in una specie di macchina del tempo, capace, con le note, di modificare la Rapsodia Ungherese in una specie di teatrino con una serie di immagini assai vivide: una rassegna di cavalleria fin de siècle, con dragoni, ussari e ulani. Un paesaggio sonoro in uniforme, con elmi, shako e czapka, tuniche blu, attila e ulanka e pantaloni rossi, in stile ungherese, per gli ussari. Il brano di Liszt non è solo stato attaccato con una sonorità che luccica come una sciabola di parata, ma tra una battuta e un’altra Rordorf ha introdotto un respiro, una luftpause zingaresca al modo dei virtuosi di tradizione ottocentesca.

Da una pianista che può muoversi con tranquilla sicurezza tra le difficoltà di Chopin e di Schumann e che si emoziona nelle difficoltà formali di una sonata di Beethoven, ci si possono ragionevolmente aspettare ammirevoli esecuzioni classicistiche della Sonata in si minore di Liszt o delle Variazioni su un tema di Johann Sebastian Bach. Cara Margherita Rordorf, ti aspettiamo, con ammirazione e curiosità, al prossimo concerto!

Roberto Coaloa


FOTO. La pianista Rordorf con il sindaco di Quargnento e presidente della Provincia Benzi e Sabrina Lanzi