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Mons. Vittorio Moietta proclamato Servo di Dio

Primo passo del processo di canonizzazione del prelato partito da Casale...

Domenica 26 novembre, nella solennità di “Cristo re dell’universo” e in occasione della prima Assemblea ecclesiale diocesana tenuta nel complesso interparrocchiale San Benedetto, il Vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, ha annunciato il via libero da parte della Santa Sede per l’avvio dell’inchiesta diocesana atta ad acclarare le virtù eroiche di mons. Vittorio Moietta (nativo di Brusasco, diocesi di Casale Monferrato), Vescovo di Nicastro (ora Lamezia Terme) dal 1961 al 1963.

Si tratta del primo passo del processo di canonizzazione del prelato piemontese che visse il suo sacerdozio nella Diocesi di Casale al tempo di mons. Giuseppe Angrisani.

Il nullaosta da parte del Dicastero per le Cause dei Santi di Roma coincide con il conferimento del titolo di “Servo di Dio” di cui d’ora in avanti don Moietta (come ancora oggi viene ricordato a Casale e nel Monferrato) potrà essere fregiato.

Ecco il passaggio centrale della comunicazione giunta dal Vaticano: «Esaminata la vicenda, sono lieto di informare Vostra Eccellenza che da parte della Santa Sede nulla vieta che la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del suddetto Servo di Dio Vittorio Moietta venga effettuata, tenuto conto delle “Norme da osservare nelle Inchieste dei Vescovi sulle Cause dei Santi”, del 7 febbraio 1983 a cura dello stesso dicastero».

La richiesta, inoltrata nel trascorso mese di luglio, prevede adesso una serie di passaggi obbligati: a seguito del nullaosta, il Vescovo di Lamezia procederà a costituire un apposito Tribunale diocesano davanti al quale saranno convocati i testimoni in grado di «riferire fatti concreti sull’esercizio, ritenuto eroico, delle virtù cristiane, e cioè delle virtù teologali: fede, speranza e carità, e delle virtù cardinali: prudenza, giustizia, temperanza, fortezza, e delle altre specifiche del proprio stato di vita. Inoltre, si devono raccogliere tutti i documenti riguardanti il candidato. Da questo momento gli compete il titolo di Servo di Dio».

A conclusione dell’istruttoria diocesana, gli atti verranno trasmessi al Dicastero per le Cause dei Santi di Roma dove verrà “confezionata la Copia pubblica” che servirà per un’ulteriore fase: «Il postulatore, residente a Roma, segue sotto la direzione di un relatore della Congregazione, la preparazione della Positio cioè della sintesi della documentazione che prova l’esercizio eroico delle virtù. La Positio viene sottoposta all’esame (teologico) dei nove teologi che esprimono il loro voto. Se la maggioranza dei teologi è favorevole, la Causa passa all’esame dei Cardinali e dei Vescovi, membri della Congregazione. Questi tengono le riunioni due volte al mese. Se il loro giudizio è favorevole, il Prefetto della Congregazione presenta il risultato di tutto l’iter della Causa al Santo Padre che concede la sua approvazione ed autorizza la Congregazione a redigere il decreto relativo. Segue la lettura pubblica e promulgazione del decreto».

Si tratta di un avvenimento storico per la Diocesi di Lamezia, nella quale per la prima volta in assoluto è stata avviata un’inchiesta del genere, fortemente voluta dal suo Ordinario.

L’iniziativa, annunciata dal vescovo Parisi il 1° aprile scorso, nella ricorrenza del 60° anniversario della morte, era attesa da tempo sia a Lamezia che a Casale.

Massimo Iannicelli

 

 

 

FOTO - Il momento in cui il vescovo di Lamezia Parisi ha dato annuncio della proclamazione a Servo di Dio di mons. Moietta.