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“Musica nel complesso ebraico”

Dodicesima edizione col duo Rachele Rossi (violoncello) e Alessandro Carrera (pianoforte)

Domenica 2 giugno la Sinagoga di Casale Monferrato è tornata a risuonare di note. L’occasione è stato il concerto del duo Rachele Rossi (violoncello) e Alessandro Carrera (pianoforte) con cui si è inaugurata la dodicesima edizione di “Musica nel complesso ebraico”.

Una rassegna che quest’anno si è impregnata di significati particolari, come ha spiegato Claudia De Benedetti, direttore del Museo Ebraico di Casale Monferrato, chiamata a introdurre il concerto e portare il saluto della neo eletta presidente della Comunità Daria Carmi: “Dodici è un numero importante nell’ebraismo, indica la maggiore età femminile”. Poi ha ricordato Elio Carmi che è stato promotore di questa iniziativa, fiore all’occhiello del programma culturale di vicolo Salomone Olper, e il lavoro del maestro Giulio Castagnoli che ne è da sempre direttore artistico e animatore del coro giovanile “Gesher” insieme alla moglie Erika Patrucco. “Una collaborazione bella e virtuosa di cui siamo onorati”. Infine, non può dimenticare che è il 2 giugno e “la nascita della Repubblica Italiana segna anche la rinascita delle comunità Italiane”.

E’ lo stesso Giulio Castagnoli a entrare nel merito del programma di un concerto che, come consuetudine della rassegna, gioca sui “gradi i separazione”. Si parte da Bach, visto un po’ come la base della musica di tutti i secoli successivi. Rachele Rossi ne interpreta la Sarabanda dalla Suite n 3 per violoncello, il tempo di un applauso e si passa a Haendel che ne era contemporaneo, e al “Preludio, Sonata e Aria con variazioni HWV 434” per pianoforte. L’ammirazione per Haendel ci porta a Brahms e del compositore di Amburgo il duo sceglie l’Allegro non troppo della Sonata n 1 come pezzo centrale del programma. Scelta felice perché quel tema ricorrente, così pieno di Pathos e allo stesso decadente è in grado di mettere in evidenza tutta la maestosità del violoncello di Rossi sul registro grave. Castagnoli ricorda come sia allieva di un grande protagonista del violoncello italiano: Dario Destefano, che sarà ospite della rassegna a settembre.

Il quarto brano ci porta a Ernest Block, compositore che ha attinto a piene mani dalla sua tradizione ebraica. “Preyer” dalla raccolta “Jewish Life” è davvero un momento di altissima spiritualità che sembra nascere dalle stesse volute barocche dei matronei della sinagoga. C’è tutto l’esotismo della musica ebraica e nel violoncello, che si fa più che mai dolente voce umana, si ritrova la grazia intima dei canti della liturgia. Tanti gli applausi, una bella e poco nota romanza di Skrjabin come bis e l’immancabile scatola di Krumiri Kosher per gli esecutori.

La rassegna proseguirà domenica 23 giugno alle 16.00, in occasione della Festa Musica 2024. Il concerto dal titolo “Intorno a Brahms” vede protagonisti Gioele Pierro al violino e Marco Carino al pianoforte.

Alberto Angelino