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La Provincia di Casale
Gli "Amici dell'Archivio di Stato di Torino" organizzano un ciclo di conferenze sulle province sabaude di Antico Regime e mercoledì 8 novembre, ore 16,45, sarà la volta di "Casale e la sua provincia nel Settecento. Conoscere per governare: la città e il territorio" con visita alle sale dei Regi Archivi di corte e visione di alcuni documenti mai esposti
Relatore sarà Alice Blythe Raviola nella sala conferenze dell'Archivio di Stato di Torino,
sede di piazza Castello 209 (ingresso da piazzetta Mollino 1, accanto al Teatro Regio).
La provincia di Casale nel Settecento costituisce una delle cosiddette Province di nuovo acquisto,
incamerate dal ducato di Savoia a partire dal 1706.
Con la fine della dinastia dei Gonzaga e l'assegnazione del Monferrato a Vittorio Amedeo II da
parte del Consiglio Imperiale di Vienna, Casale e il Casalese iniziarono a essere assimilati nel 1708.
Non si trattò di un processo lineare, né semplice. Questioni di carattere giurisdizionale, consuetudini
radicate sin dalla dominazione dei marchesi Paleologi, un'articolazione territoriale complessa per
ragioni geo-morfologiche fecero della zona un terreno di confronto e scontro con le autorità di
Torino, dai primi tentativi di ralliement di alcune famiglie del patriziato locale alla traumatica
soppressione del Senato di Casale nel 1730.
L'organizzazione provinciale fu dunque fortemente condizionata da tali processi, che resero
difficile, per esempio, le operazioni di catastazione promosse dall'Intendenza.