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Cecilia Prete e la simbologia della Maschera

Al torinese Spazio D

Mese espositivo intenso per l’artista casalese Cecilia Prete che, dopo la partecipazione alla collettiva dedicata al tema dell’Acqua al Galata Museo del Mare di Genova e al soggetto del Nudo presso l’ex Teatro Macario di Torino, torna nella città sabauda per una mostra (16 febbraio-4 marzo), volta a sottolineare nel periodo carnevalesco, l’importanza e la simbologia della Maschera.

Curata da Daniela Iovino e Federica Zanella è allestita presso il torinese Spazio D, (nei pressi della centrale Piazza Amedeo Peyron), un nuovo polivalente centro creativo, diretto da Daniela Angelozzi. Ad iniziare il percorso espositivo che si snoda su due piani e che accoglie i visitatori tra fotografie, grafiche, dipinti e sculture gigantesche in cartapesta, proprio il quadro “Mas-Cara” dell’artista casalese Prete, che esplora tramite un volto femminile senza tempo, con una maschera tenuta a mo’ di specchio dinnanzi a sé, il quesito identitario tra mistero e realtà. L’opera, che ha incontrato molti consensi, era già stata apprezzata in passato, in una mostra a Venezia, curata da Daniela Accorsi, ospitata nell’allora Casa-Museo dedicata a Corto Maltese.

Lungo il corso della mostra torinese, che chiuderà con un dj set in maschera martedì grasso, sono previsti eventi creativi in orario 18.30-21, quali: laboratori di cartapesta, performance, corsi, presentazioni a tema.

Artisti partecipanti: Lilli Li Bergolis, Massimo Bertoli, Ivano Calcagno, Marta Caproni, Rosalba Castelli, Paola Cavagliato, Claudio Cavalli, Domenico Coppola, Matilde Debaglivo, Remigio Fabris, Darinka Mignatta, Sara Molinari, Cecilia Prete, Viviana Rametta, Marco Savio, Massimiliano Sgura, Elena Veronica Zanbon, 3vetro, Federica Zanella.