SUL MONFERRATO DI MARTEDI' UN SERVIZIO CHE RAGGRUPPO RICORDI E TESTIMONIANZE
Nel cimitero (panoramico sul Po e Pianura Padana) di Coniolo in fondo sulla sinistra una lapide ricorda la scomparsa tra i ghiacci della Groenlandia di Giuseppe Agnolotti (1936-1983), a corredo una foto piccoa che quasi ci ricordava Bonatti.
A marzo scorso scrivemmo un articolino ripreso poi recentemente da Aldo Timossi nelle sue cronache della pandemia. Ora ne sappiamo molto di più. Agnolotti era un forte alpinista del Cai con all’attivo spedizioni nel Sud America (il suo libro 'Sarmiento Bianco 1973' è raro quanto citato) e anche una traversata oceanica da velista; gestiva un albergo a Bardonecchia (La quiete) con la moglie Maria Pia Quartero, originaria proprio di Coniolo (e con sorella a Morano).
Nell’estate del 1983 era a capo di una spedizione partita da Bardonecchia verso i monti della Groenlandia, con due alpinisti locali Enrico Bologna e Giorgio. Pettiniani. Scomparivano durante una scalata in località Great White Tower. Veniva solo ritrovato un loro diario al campo base con note sul tempo terribile, più avanti ci fu pure una interrogazione al Ministro degli Esteri per contestare le operazioni di soccorso e recupero salme della Danimarca, poi in ogni caso sospese in accordo con le famiglie.
Il giornale Il Monferrato dell’epoca (23 agosto 1983) narra dei risvolti a Coniolo e a Morano dove abitava la sorella della moglie Carla Quartero sposata con Albenzio Campasso. Veniamo all’oggi, a Morano troviamo la figlia di Carla e Albenzio, Donata Campasso (moglie di Edoardo Canepa, titolare del negozio di ferramenta in piazza Castello) che ricorda ancora bene lo zio “Un tipo serio, preparato, prudente di poche parole , diceva, ‘in montagna trovi Dio…’”.
Ma cè ancora un bel ricordo inedito, Giuseppe aveva due figli Vittore, primogenito, bancario, e Lara che oggi ha 46 anni. Lara appassionata di danza, ottiene l’ammissione alla prestigiosa scuola di danza della Scala di Milano e dal 1986 al 1994 aveva avuto Roberto Bolle (che è diventato stella mondiale della danza) come compagno di corso. Non solo, Lara alla morte della madre viene cresciuta a Morano nella famiglia degli zii e dal paese monferrino viene portata a Vercelli a prendere il treno dove incontra Roberto Bolle (che aveva la sorella come autista). Un ricordo: “Bolle è sempre stato bravo non solo nella danza, era che il primo della classe al Liceo che frequentavamo alla sera senza essere secchione, anche se usava il percorso in treno per studiare… L’ho appena visto alla Scala gli ho detto della ricerca, si è ricordato di quando aveva ballato al Teatro di Casale pro alluvionati…”.
In questa storia c’è ancora da citare che Lara aveva un nonno paterno, Vittore, proto alla Marietti, casa editirice, di Oltreponte di Casale.
Un pensiero: Coniolo in unione con Bardonecchia potrebbero ricordare meglio Giuseppe Agnolotti si avvicina il quarantennale della scomparsa.
PS. Martedì scorrendo l'archivio in rete de Il Monferrato troviamo un'altra notizia, la conferma che Agnolotti era figlio di un dipendente Marietti (e aveva abitato a Casale) e soprattutto dalla Groenlandia aveva mandato una cartolina (che viene pubblicata) al dottor Teresio Monina, casalese, suo medico curante, coi saluti e le firme dei componenti la spedizione, era datata primo agosto; il loro diario si ferma al tre agosto.
Luigi Angelino
FOTO. L'alpinista coi figli piccoli, foto scattata a Coniolo.