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Sinagoga. Festa di Sukkot (capanne) alle 16 di domenica 16
Mara Cantoni consegnerà la sua Astro-Chanukkià per il Museo dei Lumi
Domenica 16 alle 16 in Sinagoga si terrà la Festa di Sukkot (del raccolto o delle capanne). All’inizio Mara Cantoni consegnerà la sua Astro-Chanukkià a Daria Carmi sotto alla Sukkà per il Museo dei Lumi. A seguire ci sarà la consueta celebrazione della festa con benedizione del Lulav (ramo di palma) e merenda per tutti gli intervenuti.
La Cantoni è di famiglia ebraica italiana, nata a Milano (1951), cresciuta tra musica, danza e filosofia,. Ha collaborato tanto con il mondo culturale istituzionale quanto con quello della produzione indipendente, attraversando le arti in una felice alternanza e molteplicità di ruoli, con una naturale propensione all’eclettismo.
Dopo un decennio nella musica popolare e leggera come chitarrista e cantautrice (Gruppo Folk Internazionale, canzoni per Milva) e un decennio nel teatro lirico dove si è divisa tra palcoscenico e scrittura critico-letteraria (Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, i libri Wagner - mito, racconto, musica, 1982, Norma - come nasce uno spettacolo, 1979, Lohengrin, 1979), ha concepito e realizzato un modello innovativo di teatro musicale, del quale è stata al tempo stesso drammaturga e regista, scenografa e coreografa (Dalla sabbia dal Tempo, 1987, Dybbuk, 1996, Ballata di fine millennio, 1996 - con Moni Ovadia).
Ha in seguito privilegiato un minimalismo ricercato, che ha espresso tanto nella scrittura di poesie, aforismi e canzoni in lingua francese (Elles sont venues pour dire, 2012) quanto in performances, opere visive e installazioni (Bianco Nero Piano Forte, Palazzo Reale di Milano, 2019 - con Lelli e Masotti, fotografi, e Luigi Ceccarelli, compositore, N.°4, ADI Design Museum di Milano, 2021).
La Astro-Chanukkià si inserisce in questo contesto
LA FESTA AGRICOLA DELL’AUTUNNO.
Nella Torah, Sukkot è chiamata Hag Haassif (festa del raccolto - Esodo).
All’epoca biblica la sua importanza era tale da essere chiamata Hehag (la festa) per antonomasia (1 Re 23, 42). La festa è il ricordo di un importante evento storico, il cammino degli ebrei nel deserto verso la terra di Israele.
La Torah identifica la Sukkà (capanna) con le dimore temporanee degli israeliti durante questo viaggio nel deserto da cui il nome di Sukkot: Hag haSukkot (letteralmente: festa delle capanne).
Più delle altre feste di pellegrinaggio, Sukkot ha conservato un carattere agricolo ed è chiamata anche Hag Haassif (festa del raccolto) o Zeman simhatenu (momento della nostra gioia). L’attenzione posta sul raccolto e l’abbondanza portano un cambiamento radicale e benvenuto dopo l’austerità delle solenni feste di Rosh Ha-Shanah e di Yom Kippur. Tutte le feste di pellegrinaggio sono dei momenti di gioia, ma l’atmosfera di questa festa è particolarmente lieta (la gioa è proprio un elemento essenziale).
Tra il tetto della Sukkà e il cielo non deve esserci alcuna interruzione. Il tetto deve essere fatto di materiale vegetale staccato da terra (rami, foglie, cannucciati). La Sukkà deve avere almeno tre pareti, che possono essere fatte con qualsiasi materiale (anche in muratura).
l.a.
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