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Cella Monte: ritorna il pianoforte....
di Roberto Coaloa- Il rito con l'eleganza di Sabrina Lanzi - Il ricordo di 'Fiorella'
Domenica 2 luglio, è tornato a Cella Monte il pianoforte, restaurato, protagonista di tanti concerti nella chiesa di Sant'Antonio. Un Blüthner coda, modello 170 cm con mobile in noce. Era stato donato da Fiorella Cavagnero Coppo, già sindaco, scomparsa venti anni fa, ma sempre presente nella memoria di chi si reca a Cella Monte per ascoltare la grande musica.
La cerimonia di consegna è stata molto particolare. Alle 17.30, il Sindaco di Cella Monte, Maurizio Deevasis ha introdotto Giovanni Bergamini, autore del restauro del pianoforte, e la pianista Sabrina Lanzi, direttrice artistica delle ultime edizioni di Maggiociondolo.
Il resto è stato favoloso. Davvero. Sono l'unico a cui piace non solo la musica in sé ma anche l’eleganza e il buon gusto che circondano il rito del concerto per pianoforte? Il pianoforte stesso, le luci, la decorazione della sala o del palcoscenico in cui si svolge, la grazia della pianista (in questo caso Sabrina Lanzi), il suo abbigliamento, il suo aspetto, il suo atteggiamento, il suo portamento, i ricordi di precedenti concerti...
“Fiorella”, come ancora è ricordata l’amata ex Sindaco di Cella Monte, ha largamente promosso la musica classica, tanto da far guadagnare al borgo monferrino l’appellativo di Paese della Musica. Chi scrive ha il ricordo di una magia cellese, di quel “qualcosa” di diverso dal semplice ripetersi di concerti-saggi di promettenti giovani talentuosi, che si esibiscono. Avrò avuto sedici, diciassette anni, violinista al Soliva. Una pianista esperta mi accompagnava, proprio nella chiesetta di Sant’Antonio. Resta il ricordo di quella accoglienza empatica, affettuosa, di quei fiori di campo che adornavano con delicatezza l’ambiente, ma anche della partecipazione solidale delle donne del paese che preparavano deliziose merende, accompagnate dai vini monferrini (ricordo il mitico “Arabesque” un rosato di Cipriano Coppo, da “servire fresco”), alle quali partecipavano non solo i giovani e navigati musicisti, ma anche gli spettatori e che davano a tutta la comunità la percezione di una successiva condivisione sociale dell’evento musicale. Continua il ricordo di quell’atmosfera amichevole di raffinata e serena festa accompagnata dalla musica che si riproponeva, gratuitamente alla portata di tutti, ogni domenica di maggio e, indimenticato rimane il calmo sorriso di Fiorella, che ha saputo operare scelte importanti. Accanto a lei ricordo il marito Cipriano, la figlia Maria Chiara, violinista, il figlio Riccardo.
Sabrina Lanzi, magnifica a Cella Monte, ha proposto questo programma: Schubert, Drei klavierstucke D 946. Chopin, Ballata n 3 in la bemolle maggiore. Liszt, Sonetto 104 del Petrarca, S. 161, No. 5. Années de pèlerinage. Liszt, Sogno d amore. Di Rachmaninov la celebre “Elegia” (più precisamente: Morceaux de fantaisie, Élégie, Op.3 No.1). L'Élégie in mi bemolle minore è un'elegia musicale in tempo Moderato, il più lento e meditativo dei cinque pezzi per pianoforte, che contiene il grandissimo Preludio in do diesis minore.
Che bella sorpresa l’inizio con Schubert! Non capisco perché questi lavori siano così trascurati. Sono straordinari! Ci voleva Sabrina Lanzi per riproporre questo Schubert, già interpretato meravigliosamente da Alfred Brendel, ma poi assai negletto. Lanzi, saggiamente, ha proposto solo i primi due perché per il terzo avrebbe avuto bisogno di uno strumento più potente del nostro mezza-coda, più adatto a saggi-concerti che ai virtuosismi di una pianista internazionale.
Prima di eseguire l’Elegia di Rachmaninov, infatti, dopo quaranta minuti di musica, il pianoforte ha avuto bisogno di un’accordatura. L’Elegia di Rachmaninov è un capolavoro di rara perfezione, la musica brillante del compositore russo risveglia sentimenti incredibili nell'anima, aiuta a vivere, pensare, amare ed entrare in empatia con tutto il mondo. Un messaggio di “pace” per chi vuole intendere. Questo pezzo fu dedicato da Rachmaninov al pianista e compositore Anton Stepanovič Arenskij, suo maestro di armonia al conservatorio di Mosca. Dopo aver mostrato i cinque Morceaux de fantaisie a Pëtr Il'ič Čajkovskij, Rachmaninov eseguì l’opera per la prima volta alla Moscow Electrical Exposition nel settembre del 1892. Sia Rachmaninov che Aleksandr Nikolaevič Skrjabin furono allievi di Arenskij.
Riesco a sentire piccoli frammenti stilistici di Čajkovskij e Skrjabin in questo pezzo interpretato da Sabrina Lanzi. Romanticismo puro.
Questa sicura e “goduta” esposizione di Elegia di Sabrina Lanzi è una delle migliori interpretazioni di quest’opera di Rachmaninov che abbia mai ascoltato. Così emotiva, così romantica, così profonda, così bella…
Ritorniamo al “festeggiato” di domenica. Il pianoforte donato da Fiorella Coppo al comune di Cella Monte è un Blüthner coda, modello 170 cm con mobile in noce. Strumento di fattura pregevole costruito a Lipsia nel 1964, presenta le caratteristiche costruttive di uno strumento moderno e un suono morbido, ricco di armonici, tipico degli strumenti europei di metà secolo. Spiega il restauratore Giovanni Bergamini: «Presenta la caratteristica "quarta corda", ovvero l'Aliquot, un'invenzione brevettata dal marchio Blüthner più di 100 anni fa che, aggiungendo una corda ogni nota al settore dei medio acuti che vibra per simpatia, arricchisce il suono di ulteriori armonici. Lo strumento ha subito un restauro conservativo che lo ha riportato allo stato originale. Il pianoforte è stato completamente smontato per mettere a nudo le parti che necessitavano di intervento (il somiere e la tavola armonica), altrimenti non accessibili. Effettuate le riparazioni, la tavola armonica è stata riverniciata con metodo originale (verniciatura a gommalacca a tampone). Abbiamo potuto procedere con il riposizionamento della piastra di ghisa (della quale è stato mantenuta la finitura dorata originale); abbiamo quindi montato corde nuove sul modello delle precedenti. La meccanica è stata interamente revisionata, la martelliera è stata spedita ad una ditta specializzata in Germania perché sostituisse il feltro usurato con lana naturale, per rispettare la storicità dello strumento. I tasti d'avorio, integri e perfettamente conservati, sono stati accuratamente trattati e lucidati. Il mobile in noce è stato lucidato utilizzando la medesima tecnica a tampone usata in origine».
Una nota finale. Dopo il concerto straordinario, Sabrina Lanzi ha invitato i musicisti tra il pubblico a suonare il pianoforte. Non sono mancate le sorprese, le emozioni, i sorrisi. Fiorella Coppo era sicuramente tra di noi.
Roberto Coaloa