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La scomparsa di Luigi Corteggi-Cortez
Il più famoso art director del mondo del fumetto italiano - Abitava in Monferrato - Il ricordo di Galfrè
Cordoglio nel mondo nazionale del fumetto e in Monferrato dove abitava da tempo, per la scomparsa di Luigi Corteggi, noto anche con lo pseudonimo di Cortez (Milano, 21 giugno 1933 – Casorzo, 26 luglio 2018), è stato un pittore, illustratore, pubblicitario e organizzatore di eventi.
È in ogni caso maggiormente conosciuto per l'attività di grafico per l'Editoriale Corno e per la Sergio Bonelli Editore per le quali ha realizzato la grafica di famose testate come Kriminal e Dylan Dog. Viene considerato dalla critica specializzata il più famoso art director del mondo del fumetto italiano.
Aveva anche coltivato la passione per la pittura e per l’astronomia, in quadri in sospeso tra il fantastico, l’onirico, il surreale e il metafisico. Era diplomato all’Accademia di belle arti di Brera.
Aveva abitato a Ottiglio e Fassinello (con una bella casa-studio) e da qui a Casorzo (dove risiedeva la figlia). Era da tempo ammalato. La scomparsa è avvenuta nella note tra mercoledì e giovedì mentre veniva trasportato in ambulanza all'ospedale di Asti.
In una nota sui social la redazione di Sergio Bonelli Editore lo ricorda "con affetto, ammirazione e commozione. Ciao, Cortez!".
Giudicava in ogni caso il Monferrato una terra unica (“gli manca solo il mare, ma al mare non ci sono Grignolino e Barbera...” ci aveva dichiarato con la consueta ironia in una prima intervista nel 2004).
l.a.
ULTIME. Funerali sabati alle 19,30 alla parrocchiale di Casorzo
IL RICORDO DI MAURO GALFRE'
Bisogna subito dire che Luigi “Cortez” Corteggi, milanese e monferrino d’adozione scomparso la scorsa settimana a 85 anni, era un mito per gli addetti ai lavori e per migliaia di estimatori.
Figura storica del fumetto italiano, nell’arco di 50 anni, infaticabile, ha disegnato storie, creato famosi loghi e personaggi, grafiche e illustrazioni per libri, riviste e giochi elettronici entrando di diritto nell’olimpo dei grandi illustratori, senza mai tralasciare l’amore per la pittura.
Diplomato a Brera, Sergio Bonelli lo definiva: ”Un pittore prestato al fumetto”. Negli anni ’60, aveva raggiunto la fama illustrando le mitiche copertine di Kriminal e Satanik, ormai veri oggetti di culto. Entrato nel ‘75 alla Bonelli, con personalità e inventiva divenne presto una delle sue colonne portanti, guadagnandosi dalla critica la palma di più famoso Art Director del mondo del fumetto italiano. Il suo portamento serafico, caratterizzato da un elegante aplomb all’inglese, con l’immancabile pipa in bocca, unito ad una bonaria ironia, un’indubbia comunicativa e una modestia rara in personaggi del suo calibro, lo facevano subito apprezzare. Colpì favorevolmente anche me quando lo conobbi ad una mostra di fumetto al mercatino dell’Antiquariato di Casale.
Vivevo ancora a Genova e gli portai i miei disegni da visionare. Gli piacquero ma decretò che con quello stile puntinato e lunghissimo da realizzare, da “precisino” disse lui, non avrei mai potuto fare il fumettista.
Per fortuna non ero intenzionato a prendere quella strada ma piuttosto a creare un contatto con lui che già ammiravo da tempo. Non potevo certo immaginare che dopo qualche anno, tornando a vivere a Casale, sarebbe nata una bella amicizia e una profiqua collaborazione decennale con lui e con il vulcanico coordinatore del Mercatino dell’antiquariato Beppe Balbi.
Nel 2007 Cortez ed io esponemmo in una collettiva di pittura a Frassinello e lì scattò la simpatia reciproca. Entrai così nell’organizzazione delle prime mostre di fumetto che poi si evolsero nella manifestazione annuale “Casale Comics”.
Grazie alla sua competente direzione artistica e all’entusiasmo mio e di Beppe, in dieci anni riuscimmo, con tanto lavoro e sacrifici, a far crescere la manifestazione portando a Casale, ma anche a Conzano e fuori Monferrato, mostre di Tex, Dylan Dog e Nathan Never e con esse le migliori firme del fumetto italiano: Claudio Villa, Giovanni Ticci, Ferri, Vercelli, Piccinelli, Del Vecchio, per la gioia dei tanti appassionati. Luigi intanto, da Frassinello si era spostato a Casorzo ed aveva aperto lo studio ad Ottiglio dove ci si trovava per disquisire di pittura, ma anche di buona tavola e buon bere, altre sue passioni.
Ricordiamo ancora con nostalgia i piacevoli pranzi, gli aperitivi e le allegre cene in sua compagnia. Come pittore era stato invitato ad una edizione di Arteinfiera, curata dal critico Piergiorgio Panelli, e nel 2013 aveva esposto le sue opere nella grande mostra “Il segno dipinto” presentata dalla comune amica e assessore alla cultura Giuliana Bussola al Castello Paleologo. Una bella esposizione che aveva visto riunite le opere di sei amici artisti: Luigi Corteggi, Pio Carlo Barola, Gianpaolo Cavalli, Antonio Barbato, Gianfranco Penna e il sottoscritto.
Fino al 2015, prima che la malattia lo aggredisse, aveva comunque continuato a lavorare in Bonelli, dividendosi tra Milano e l’amato Monferrato dove era impegnato anche nella scuola locale di Fumetto. Chi lo stimava lo ricorderà con piacere.
A noi che scriviamo lascia un vuoto in parte colmato dal ricordo di tanti bei momenti insieme. Per tutti resterà il mitico “Cortez”.
Mauro Galfrè