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Personale di Ilier Mussabelliu, a cura di Carlo Pesce

Al Castello astrattismo storico di un artista casalese-albanese

E' stata inaugurata sabato al castello di Casale Monferrato presso il salone Marescalchi La personale Giochi di luce e (non) colore   dell'artista   Ilier Mussabelliu, a cura di Carlo Pesce,

E' stata presentata dall’assessore all’ambiente Cecilia Strozzi, dal prof. Carlo Pesce e dall’artista che ha ringraziato i numerosi presenti.

Mussabelliu nasce  il 15 novembre 1968 a Skrapar in Albania. Nel 1991 si è specializzato in scenografia alla Accademia delle Belle Arti di Tirana. Oggi vive a Casale Monferrato.

Il prof Pesce ha introdotto bene il lavoro di Mussabelliu con un preambolo alla visione culturale dell’Est Europeo, quindi anche della passata Albania egemonizzata dal dispotismo comunista che ha influenzato anche una certa visone culturale contrapponendola alla contemporanea Albania democratica e in piena crescita culturale liberale ed in quest’ottica diventa interessante la creatività di una generazione non più controllata dalla politica ma libera di ipotizzare nuove situazione estetiche sperimentali. In questa visione gli ultimi lavori di questo artista che da anni ormai vive a Casale Monferrato, sono liberi e sperimentali legati ad una ricerca in qualche modo costruttivista storica. L’astrattismo storico si divide nel primo novecento in due linee fondamentali, quella lirica forse rappresentata da Kandinsky e quella formale e costruttivista resa importante da Mondrian ,Malevich, Dealunay, Albers ed i nostri Mari, Munari, Boriani, Soldati e molti altri che fecero della ricerca forma –luce il filo conduttore di tutta la loro ricerca. Mussabelliu sceglie la seconda visione quella più pragmatica ad un astrattismo conformativo. Quindi nonostante siano presenti opere dal segno libero e gestuale sono solo passaggi di ricerca , che portano ad una scientifica ricerca di luce e forma , dove l’artista trova la soluzione nell’equilibrio dell’elemento ripetitivo come forma geometrica e razionale . Mondrian scriveva “ L’arte perché astratta ed in opposizione con il naturale concreto, può precedere la sparizione graduale del tragico.” Nella purezza esiste una bellezza concretista ed è questa che persegue il nostro artista che rivive le tesi novecentiste nella sua luce contemporanea anche affrontandola partendo da una personale preparazione tecnica dell’opera mai liscia ma preparata con un intonaco, quasi come se fosse un piccolo muro della storia la sua tela, il suo frammento di verità cromatica lo evidenzia anche in alcuni lavori su fondo nero dove il colore sparisce per lasciare il posto al segno scrittura bianco , in un dinamismo vibrante come se parole e numeri diventassero forme caotiche nello spazio – tempo e forse in queste opere essenziali e coinvolgenti troviamo la migliore ricerca visiva di Musabelliu.

Piergiorgio Panelli (foto Angelino)

Aperto sabato 16/19 e domenica 10/12 16/19. Fino al 3 marzo.