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“Realtà fantastica”

Asti, omaggio ad Enrico Colombotto Rosso nel centenario della nascita

  Sabato 1 febbraio, la Fondazione Eugenio Guglielminetti (Asti, Palazzo Alfieri) ha inaugurato “Realtà fantastica”, una retrospettiva che omaggia l’artista Enrico Colombotto Rosso nel centenario della nascitaTrenta opere – bozzetti per cinema e teatro realizzati tra 1958 e 1971 – svelano il suo genio visionario, in dialogo con capolavori grafici di De Pisis, Casorati e altri maestri del Novecento. La mostra presentata dall’assessore alla cultura Paride Candelaresi ed il presidente di Asti Musei Francesco Antonio Lepore è stata curata da Marida Faussone Giuseppe Orlandi e realizzata in collaborazione con Fondazione Asti Musei, Comune di Asti, Provincia di Asti, Fondazione CR Asti e Reale Mutua - contribuiscono a riscoprirne il genio anticonformista.

Il percorso si apre con 
una rarità forse mai esposta: 14 disegni originali creati dal maestro   nel 1958 per “La Bibbia” prodotta da Dino De Laurentiis, progetto poi affidato a John Huston nel 1966. Figure senza volto, avvolte in costumi simbolici (“Profeta bianco”, “Giovane schiava”), raccontano un’epica universale attraverso contrasti cromatici e dettagli minimalisti. Si riconosce bene il suo giovane ed essenziale segno in questi bozzetti ma anche la purezza della sua ricerca ancora giovanile ma elegantissima.

Il teatro diventa protagonista nella seconda stanza: dalla “Gallinella acquatica” di Witkiewicz (1969) – con costumi pop in stile “teatro della Pura Forma” – alle inquietanti mummie di “Le jeu du massacre” di Ionesco (1971), dove l’artista trasforma il grottesco in estetica. Forse è qui che ritroviamo il gesto ed il pensiero del maestro Piemontese con riferimenti ai personaggi teatrali ma anche delle sue opere ormai consapevolmente inserite nella pittura fantastica ed onirica Internazionale .In questa mostra curata scientificamente bene dalla fondazione Astigiana esce fuori l’aspetto intellettuale e Universale di uno dei più grandi artisti formatosi nel dopoguerra Torinese , un artista dal segno inconfondibile

Oltre ai bozzetti, la mostra include una sezione documentaria con opere di Fuchs, Albano e altri protagonisti della scena artistica torinese degli anni ’60. Un tuffo in un decennio ribelle, dove arte e teatro sfidavano i confini tra reale e immaginario. Sono opere che raccontano la grande stima ed amicizia con l’amico Eugenio Guglielminetti e l’amore per il teatro e tutto quello che rappresenta , emozione, segno, letteratura, arte in una visione senza confini Internazionali. Nel 2007 Colombotto Rosso (1925-2013) donò queste opere ed altre alla Fondazione Guglielminetti, sancendo un legame con Asti nato grazie all’amicizia con lo scenografo Eugenio Guglielminetti.Un legame nato nella Torino degli anni ’50 , ma anche a Parigi fra avanguardie e oniricità di due tra le personalità creative più interessanti del nostro dopoguerra ma anche fortemente legate al nostro territorio decontestualizzandolo da un provincialismo ingiusto e regalandogli qualità Internazionali.

Da ricordare che il buon ritiro di Colombotto Rosso è stata la casa studio di Camino.

La mostra proseguirà sino al 25 Aprile

Piergiorgio Panelli