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La “Festa del Po” di Ceronetti
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È scomparso giovedì nella sua casa di Cetona il novantunenne Guido Ceronetti, nato a Torino nel 1927, filosofo, poeta e scrittore, traduttore, giornalista e drammaturgo di grande talento. Era un intellettuale di straordinaria intuizione e di fine sensibilità umanistica, collaboratore di vari giornali, ha dato vita nel 1970, con la moglie Erica Tedeschi, la “Teatro dei Sensibili”, allestendo spettacoli itineranti colle sue marionette filosofanti.
Dal 1994, per necessità, ha ceduto alla biblioteca cantonale di Lugano il suo “Fondo senza fondo” che raccoglie opere edite e inedite, manoscritti, lettere e appunti su svariatissimi temi. Dal 2009 gli è stata assegnata la pensione per gli italiani illustri della legge Bacchelli. Moltissime le pubblicazione. Da ricordare le originali traduzioni da autori latini e soprattutto dal Vecchio Testamento, oltre alla produzione in versi raccolta nel volume “Compassioni e disperazioni. Tutte le poesie 1946-1986” (Einaudi, Torino 1987). Tra le opere in prosa più note, ricordiamo soprattutto “Un viaggio in Italia. 1981-1983” (Einaudi, Torino 1983), scritto su diretto suggerimento dell’editore, poi ristampato più volte con l’aggiunta di note.
Scrittore di grande originalità, con una visione del mondo caratterizzata da profondo pessimismo e da una straordinaria capacità di deformare la realtà con risultati paradossali ma di grandissima efficacia.
Come la visita a Casale in occasione di una fantomatica “Festa del Po” con i ballerini paragonati ad “una folla di vinti che si pigliano una rivincita” riscaldati sul ballo a palchetto da Pieralda e i suoi solisti, oppure la sterminata piazza Castello come una “colossale retata di pesci umani che si offre alla compassione” simile ad un girone infernale e l’altra graffiante descrizione del monumento di piazza Mazzini dedicato al re Carlo Alberto mentre “sul cavallo c'è un antico Romano che fa un gesto di protezione” (si veda il viaggio d’autore del 3 novembre 1995). Era legato da profonda amicizia a Nino Sannazzaro, che sabato 9 giugno 2007 in occasione dell’intitolazione della sala della biblioteca comunale di Vignale rispolverando gli antichi ricordi riferiva di un viaggio su una moto scassata insieme all’amico Guido Ceronetti. E possiamo concludere con i versi che sarebbero stati composti dall'imperatore Adriano prima di morire: “O piccola anima, errabonda, scherzosa, ospite e compagna del corpo, dove andrà ora, pallida, fredda, ignuda, priva dei consueti sollazzi?”. La citazione è tratta dall’articolo di Idro Grignolio sul casalese Carlo Ceronetti, fondatore nel 1850 della Società di Mutuo Soccorso, e pubblicato su “Il Monferrato” del 5 luglio 1991.
Dionigi Roggero