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Il ricordo di Maestri
Sabato al Comitato DOC, al Castello - Prolusione di Cinzia Montagna
Al secondo piano del Castello, in un posto un po' nascosto (ma con uno splendido panorama sulla città), sabato è avvenuta la prima uscita pubblica del Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC.
L'incontro è iniziato con un sincero momento di ricordo e di tributo a Roberto Maestri, presidente del Circolo Culturale Marchesi del Monferrato, recentemente e tragicamente scomparso, da parte di Ima Ganora, di Andrea Desana, dell'assessore comunale Daria Carmi ("Casale lo ha avuto sempre vicino"), del consigliere regionale ed amico personale Luca Rossi ("grande in questo ultimo anno è stato il lavoro sugli Aleramici in Sicilia") e del vicepresidente e presidente pro-tempore del Circolo Marchesi del Monferrato Angelo Soave. Tra i presenti anche il consigliere provinciale Visca e il delegato FAI Dionigi Roggero.
Il 13 novembre ricorre la "Giornata della gentilezza" che è stata dedicata proprio a Maestri.
In ogni caso tutti hanno formulato il forte auspicio affinche' le due realta' del Comitato Casale Monferrato capitale della DOC e del Circolo Culturale Marchesi del Monferrato possano sempre di piu' collaborare ed intrecciare sinergie operative nel ricordo di Maestri
Quindi Cinzia Montagna, giornalista e referente della comunicazione del Circolo Culturale Marchesi del Monferrato (foto) ha approfondito con una ampia relazione sul tema del "vino nella storia del Monferrato", ovvero tutta l'importanza politica e sociale del vino negli oltre settecento anni di realta' statuale del Monferrato.
Lo spunto è stata la proiezione del filmato “Vino. Cultura e tradizione in Italia" – regia di Antony Luciano, 1988, messo a disposizione dal Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, una riflessione della velocità del tempo nel mondo del vino. Da trent’anni fa a oggi, le sequenze mostrano quanto siano cambiati i modi e i contesti del vino (dalla damigiana alla bottiglia; la scomparsa di “mestieri” e di tecniche correlati, quali l’impagliatore, sostituito in una fase transitoria dalla produzione di contenitori sintetici per damigiane; la variazione climatica) e quanto invece permanga (i paesaggi, l’ambiente -con gli infernot-, i monumenti). Nel nostro piccolo potremmo ricordare che quando pubblicammo la prima guida (con Aldo Timossi) quarant'anni fa in Monferrato imbottigliavano il vino Vernetti a Mombello, Calvo a Corteranzo, Ronco a Moncalvo, Ravizza a Madonna delle Grazie, i Bonzano a Terruggia...
Moolte le notizie storiche tratte dai dieci volumi di Vincenzo De Conti.
La giornalista ha sottolineato altresi' l'importanza della DOC non solo come fondamentale strumento di settore ma come modalita' unica nel suo genere di raccontare il territorio e la sua storia, quindi l'importanza dei vari Disciplinari di Produzione dei vini Doc, ovvero le carte di identita', che rappresentano un enorme valore storico e sociale.
In merito Andrea Desana ha anticipato che il Comitato DOC si pone come obiettivo primario, oltre alla valorizzazione del Monferrato e dei suoi importanti personaggi, quello di recuperare le parti piu' significative dei verbali delle Pubbliche Audizioni attraverso le quali sono stati costruite le carte di identita' di tutti I vini a denominazione di origine a livello nazionale. Si e' altresi' commentato l'importanza del Berbesino nella storia vitivinicola del Monferrato accompagnata dall'auspicio che il vino Barbesino con il suo Consorzio possa nuovamente incentivarsi e ritornare a rappresentare un importante strumento di promozione territoriale.
l.a.