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“Infernot”, progetto fotografico del monferrino Ilenio Celoria
Inaugurazione a Murisengo all'ex Oratorio degli Angeli e chiesa di San Michele
E’ stato inaugurato sabato 9 novembre, nella suggestiva cornice dell’ex Oratorio degli Angeli e chiesa di San Michele, posta ai piedi del castello millenario di Murisengo, il progetto fotografico “Infernot” realizzato dal monferrino Ilenio Celoria, docente di architettura e Digital Humanities all’Università di Genova, nonché titolare del Laboratorio Audiovisivo Multimediale dell’IIS Leardi di Casale Monferrato.
Il progetto è il frutto e la continuità di un viaggio immersivo nelle architetture ipogee che disegnano l’underground monferrino, quello introdotto dagli artisti vigneron tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, per conservare le loro annate migliori, grazie alla temperatura costante garantita tutto l’anno dalla Pietra da Cantoni.
Spesso erroneamente chiamata tufo, quella che identifica il Monferrato casalese non è una pietra vulcanica ma un’arenaria formatasi dal deposito rilasciato dal mare del Monferrato, presente 20 milioni di anni fa, durante il suo ritiro. Una roccia tenera ma lavorabile, risultata ideale per la realizzazione degli infernot, le cui dimensioni, in alcuni casi a forma di bottiglia, rientrano tra i 3,5 e 15 metri quadrati di superficie, risultando sempre di contenuta altezza e di grande originalità per forma ed elementi.
Per favorire questo viaggio immersivo, ecco che Celoria ha scelto scatti a 360° simulando le “bolle” immaginarie della piattaforma di geolocalizzazione, che rendono appieno il concetto della sfericità dei contenuti: vere e proprie rappresentazioni sferografiche. Complessivamente, sono fotografie che restituiscono ed enfatizzandolo il colore caldo della Pietra da Cantoni, mentre gli spazi, con le loro geometrie, emergono dal buio restituendo la stessa sensazione percepita quando ci si accinge ad entrare all'interno degli stessi Infernot.
Censiti dall’Ecomuseo della Pietra da Cantoni nel 2001, con la preziosa regia dello stesso Celoria col collega Paolo Ceresa e il minuzioso lavoro di rilevamento e di immagini realizzato di concerto con gli studenti dell’IIS Leardi, gli Infernot, per la loro unicità e lo stretto legame col mondo vitivinicolo ed enoico, dal 2014 sono riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nell’ambito de ‘i Paesaggi Vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato’, più precisamente: “Monferrato degli Infernot”. Il circuito ne conta attualmente un’ottantina, prevalentemente privati, che grazie al codice a barre bidimensionale QrCode messo a disposizione dalla Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni presso ogni punto, i visitatori possono virtualmente visitare attraverso i propri smartphone.
I pannelli in esposizione alla San Michele sono 10 da 70x70 cm e 6 da 40x60 cm. La mostra, ad ingresso libero, resterà visitabile sabato 16 e domenica 17 novembre dalle ore 9,30 alle ore 17. Chiara Cane