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Roma, ad 80 anni dall'Olocausto

Il casalese Favretto relatore al convegno sulla diplomazia della Santa Sede in favore degli ebrei

 

L'avvocato e storico casalese Sergio Favretto interverrà- invitato- a Roma martedì 19 novembre, presso l'Accademia d'Ungheria di via Giulia a un  convegno su La diplomazia della Santa Sede in favore degli ebrei: il caso degli ungheresi, evento organizzato per l'ottantesimo dell'Olocausto.

 Il convegno è voluto e organizzato dall'Ambasciata d'Ungheria presso la Santa Sede e il Sovrano Militare Ordine di Malta, dal Nazional Archives of Hungary, dal Holocaust Budapest Memorial Center, dall'Archivio Apostolico Vaticano, dall'Archivium Romanum Socialitatis Iesu.

Da anni, sul tema della ricerca archivistica e documentale sull'Olocausto, è stata avviata una proficua collaborazione fra soggetti istituzionali, centri di studio, università, singoli studiosi appartenenti a vari Stati europei.

L'Archivio Storico della Segreteria di Stato, l'Archivio Apostolico, riviste specializzate e università italiane hanno sviluppato confronti metodologici e promosso attività di condivisione delle risultanze di studio. Il convegno del 19 novembre affronta un tema delicato, ma molto attuale: il ruolo della Santa Sede a fronte dell'Olocausto, le varie attività ispirate dal Vaticano a sostegno degli ebrei, con particolare osservazione agli ebrei ungheresi.

Con tre sessioni di studio, si alterneranno archivisti e ricercatori ungheresi, francesi, italiani, slovacchi. Nella terza sessione, con la prof. Yagil Limore dell'Università di Sorbonne, con il dott. Johan Ickx dell'Archivio Storico della Segreteria di Stato e, come anticipato, Sergio Favretto per la Fondazione Giovanni Goria.

Favretto, già autore di studi sulle vicende storiche delle comunità ebree italiane, offrirà alcune anticipazioni delle ricerche sviluppate negli ultimi due anni sulla complessa e significativa attività svolta dalla rete di cardinali, vescovi, parroci e mondo cattolico laico in tutto il Nord Italia a sostegno degli ebrei. Emergeranno notizie e documenti sulle varie, tentate e spesso riuscite, fughe in Svizzera degli ebrei, grazie all'aiuto di parroci e laici cattolici organizzati. Energerà il ruolo determinante dei cardinali Boetto di Genova, Fossati di Torino, Schuster di Milano, Dalla Costa di Firenze, Piazza di Venezia, Nasalli Rocca a Bologna, di molti vescovi, dal nord Italia ad Assisi, in piena sintonia con Pio XII, con la Segreteria di Stato e con l'allora monsignor Montini, con la DELASEM.

Il confine con la Svizzera e con la Francia furono cerniere per la libertà di molti ebrei, la Chiesa italiana rispose efficacemente all'invito di Pio XII per arginare la violenza nazifascista antisemita.

Vi fu una sequenza organizzata di soccorso e sostegno, non solo volontariato e solidarismo, ma consapevolezza di conquistare spazi di libertà negata da decenni.

Favretto menzionerà anche alcuni episodi emblematici che documentano il sostegno dato dai cattolici italiani agli ebrei ungheresi.

l.a.