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Mail Art “Nexus”

Esposizione nell’atrio del Duomo di Casale

È stata allestita nell’atrio del Duomo di Casale, sul lato sinistro, l’esposizione di Mail Art “Nexus”, che contiene oltre 100 cartoline arrivate all’Ufficio Beni Culturali diocesano nel corso dell’anno e realizzate da bambini, famiglie, realtà socio-assistenziali del territorio e artisti.
L’iniziativa fa parte degli eventi culturali dedicati ai 550 anni di vita della Diocesi di Casale: questo lungo cammino è sempre stato caratterizzato da un variegato intreccio di legami umani, spirituali e sociali che hanno messo in connessione territori, opere d’arte e persone. Il primo legame che si è voluto evocare con questo progetto è quello tra passato e futuro: il termine “Nexus”, infatti, significa “nesso, legame” sia in latino – la lingua ufficiale della Chiesa che ricorda il legame che si deve sempre mantenere con la propria storia – sia in inglese - il canale di comunicazione sovranazionale del nuovo millennio che richiama l’attenzione al presente e al futuro.
Tuttavia, sono molte le tipologie di relazioni che il progetto di Mail Art ha voluto rappresentare: quella del vescovo con i suoi presbiteri, collaboratori e fedeli, ma anche il legame di tutte le 115 comunità parrocchiali connesse tra loro e che a loro volta sono formate da famiglie e da persone che si relazionano le une con le altre. I rapporti evocati sono anche quelli della Diocesi stessa con le altre realtà del territorio, con le altre Diocesi e con la Chiesa universale. La call è stata quindi rivolta alla realizzazione di opere che sapessero evocare attraverso le immagini il tema della connessione, della relazione e del legame, e la risposta è stata molto positiva. Accanto a cartoline che riproducono il Duomo di Casale e soggetti chiaramente legati alla Diocesi, infatti, i piccoli e grandi artisti dilettanti hanno rappresentato rapporti con la famiglia, con la natura, con i loro animali di affezione, riflettendo sul tema della connessione in modo vario e non scontato.
Nell’iniziativa sono state coinvolti, grazie alla collaborazione con l’arteterapeuta Marzia Ferrarotti e ai fondi 8xMille alla Chiesa Cattolica, la Fondazione Opera Diocesana Assistenza (ODA) - area psichiatria e area disabilità, CEAT MINORI e CEAT DISABILI della Cooperativa Elleuno e Servizio ASL AL di Casale, Comunità Alloggio Casa Mia e Centro Diurno l’Albero in Fiore del Servizio Socio Assistenziale ASL AL di Casale, l’Ospitalità CDR di Casale oltre al gruppo Donne in Cerchio di Alessandria. L’intricato intreccio di relazioni è stato evocato anche dall’allestimento curato da Chiara Mainini, Bruna Curato e Marzia Ferrarotti: le opere sembrano galleggiare nel vuoto, ma in realtà sono appese e collegate le une alle altre da una fitta rete di fili trasparenti che simboleggiano appunto i legami, le connessioni e le contaminazioni che sono spesso invisibili, ma rappresentano in realtà la base di ogni comunità. Il risultato è quello di un’esposizione di frammenti di immagini, pensieri e colori che rimarrà visibile nell’atrio del Duomo per tutto il mese di novembre.