Notizia »

Mostra a La Crescentina

“Noyyi, Weyal Noyyi Breath, Keep Breathing”

 

 

 Domenica 15 settembre,  La Crescentina - Laboratorio per l’Arte di Fubine, ha riaperto la sua programmazione con l’inaugurazione di “Noyyi, Weyal Noyyi Breath, Keep Breathing”, progetto espositivo “site specific” realizzato da Maïmouna Guerresi con l’intento di coinvolgere il pubblico in un dialogo critico e riflessivo sull’arte contemporanea e sulle urgenze tematiche da essa affrontate. Il suggestivo titolo scelto da Guerresi, Breath, Keep Breathing - tradotto in lingua Wolof Noyyi, Wéyal Noyyi - evocando il concetto di perseveranza si trasforma esso stesso in un’esortazione, un messaggio incarnato dalle donne protagoniste dell’opera dell’Artista. Maïmouna Guerresi, artista italo senegalese classe 1951, infatti, attraverso una rappresentazione visiva al tempo stesso delicata e profonda del femminile, mostra corpi in levitazione che rimandano a una sensazione di sospensione ed elevazione, tanto fisica quanto spirituale. Le opere realizzate aprono a una critica sociale profonda contro l’islamofobia e l’afrofobia sostenute dalla strumentale considerazione delle comunità africane musulmane come pericolo sociale e economico al fine di giustificare colonizzazioni passate e presenti. Il fulcro del progetto è costituito da una struttura architettonica in acciaio che evoca l’immagine del Minbar, il pulpito presente nelle moschee da cui vengono pronunciati i sermoni. L’accesso al Minbar è tradizionalmente riservato agli imam uomini e precluso alle donne. Rivisitandone la funzione liturgica e rituale, nel Minbar realizzato da Guerresi per la mostra la figura umana viene sostituita da un ventilatore che se azionato, come un soffio divino, fa muovere delle frange dorate appese alla porta frontale. La tenda di frange dorate è stata realizzata con una coperta termica per i salvataggi, tagliata a strisce parallele. Il flebile fruscio da esse generato, come ogni voce discriminata, è destinato a rimanere inascoltato.  

Alessandro Anselmo

FOTO. Un'opera di Guerresi