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Sanremo, ricordo

Da Andrea Mirò....

Bloccato in casa dal Covid, con solo archivio la memoria, ecco, a richiesta, alcuni flash sul Festival di Sanremo seguito molte volte grazie ad alloggio muliebre, sempre con riferimenti monferrini (a cercarli si trovano).

Esempio: al Festival del 1987 ho intervistato e fotografato coi genitori una giovanissima Roberta Mogliotti da Calliano, quarta nelle Nuove proposte con 'Notte di Praga', poi diventata col nome di Andrea Mirò polistrumentista, direttore d’orchestra, cantante, compagna di Ruggeri che, guarda caso, vinse in quell’anno con Morandi e Tozzi ('Si può dare di più').

Altra intervista con una quasi sconosciuta Malika Ayane che per via del padre passammo per alessandrina facendole amare gli agnolotti, ma non la nostra nebbia.

Bene. In sintesi.

Arrivo all’Ariston driblando il sosia di Pavarotti ed i cani della Polizia (la blindatura nasce dopo l'attentato di Nizza). Accredito: la foto del pass, come la patente è sempre uguale.

Primo saluto al make-up artist Paolo Demaria da Conzano che, arrivato molto prima, è in grado di darti le dritte utili.

Altro saluto a Carla Vacchino,co-proprietaria dell’Ariston, il complesso di Via Matteotti che ospita la kermesse canora che blocca con la sua passerella il traffico a mezza città (contenta). I Vacchino sono originari di Camagna per via femminile.

Poi la serie continua con due giornaliste di livello per noi “locali”: Alessandra Comazzi da Trino e Marinella Venegoni da Crescentino. Sono in prima fila nell’enorme sala stampa all’ultimo piano dell’Ariston (cinquecento giornalisti da tutto il mondo). Sala capace di gesti alti come la partecipazione a drammi sociali ed alla battaglia contro la pena di morte, ma che anche alla sera apprezza i cibi monferrini del consorzio Langhe-Roero (la Venegoni ricorda sempre gli agnolotti del plin).

Altro utile incontro quello con Enrico Deregibus, casalese, balzolese, romano, per alcuni anni responsabile di Sanremo-Off, mi ha fatto intervistare Gazzè e Cristicchi (vincitore nel 2007 con 'Ti regalerò una rosa').

Flash finali. La conferenza stampa di mezzogiorno detta “Messa cantata” dove brillano i presentatori (per noi il numero uno rimane Fazio) e i dirigenti Rai che snocciolano i dati di ascolto sempre migliori di quelli dell’anno precedente (mi ricordano la Mostra di S. Giuseppe…..). E' giusta la citazione per un addetto stampa storico Tonino Manzi (quando lasciò mi telefonò per salutarmi ricordando come lo avevo raccontato sul Monferrato).

La coda per farsi un selfie alla statua di Mike Buongiorno alzata da pochi anni quasi di fronte all’Ariston.

In macchina seguendo i Duran Duran (2008) capendo dopo perché le vie erano vuote.

L’ammirazione delle colleghe giornaliste in sala stampa per Roberto Bolle (2004) annunciato giustamente “di Casale Monferrato”. Era stato chiamato da Toni Renis e sollevò con Celentano una edizione bruttina.

La farfallina inguinale di Belen che la portò ai fasti di Sharon Stone.

I gioielli di Tosca della casalese Gabriella Rivalta (2007).

Ultino ricordo prima della partenza, un sabato: Piazza Colombo,folla che guarda in alto,un signore vuol lanciarsi da un tetto, lato Pigna, per non si sa quale protesta. Dal basso gli urlano “buttati”,per fortuna non sente in consiglio e tutto finisce bene. E’ un po’ il paradigma di un Festival che passata (forse) la pandemia quest’anno si è pure allargato con una nave Costa (Costa Toscana) di fronte al vecchio porto, perchè Sanremo rimane sempre Sanremo.

Luigi Angelino