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Prelati monferrini di Aldo Timossi

Giovanni Vincenzo Bonzano nato nel 1867 alla cascina Beltondino di Castelletto Monferrato


Giovanni Vincenzo Bonzano nasce il 27 settembre 1867, figlio di Giuseppe e Agostina Vescovo, nella cascina Beltondino di Castelletto Monferrato, confine tra le diocesi di Casale e Alessandria. Una semplice famiglia di mezzadri, tanto che il Giovanni può affrontare gli studi grazie al mecenatismo dei proprietari della tenuta, in particolare della contessa Maria-Anna Figarolo di Gropello von Bray-Steinburg, il cui consorte Giulio è stato incaricato d’affari del Regno di Sardegna presso la Corte delle Due Sicilie.

Entrato nel Seminario di Vigevano, nel 1889 si trasferisce a Roma presso il Collegio Mastai per le Missioni Estere. Riceve l’ordinazione presbiterale il 21 maggio 1879. L'anno seguente è missionario nel distretto cinese di Cen Ku-Chien. Malato di malaria, torna in Italia nel 1897, completa gli studi e due anni dopo è vicario generale nella diocesi di Vigevano. Il suo futuro è comunque romano, e a Roma nel 1901 è docente del Collegio Urbano di Propaganda Fide, del quale diventa rettore, avendo intanto la nomina a prelato domestico del Papa. Tra gli incarichi di quegli anni, è componente della Commissione pontificia inviata in Calabria e Sicilia dopo il disastroso terremoto del dicembre 1908.

Il 2 febbraio 1912 arriva la designazione a Delegato apostolico negli Stati Uniti, e il giorno seguente la nomina vescovile nella sede di Melitene, Turchia. Il 3 marzo, la consacrazione, presieduta dal cardinale Lucido Parocchi, consacratore il cardinale Merry del Val y Zuleta, co-consacratori Pietro Berruti, vescovo di Vigevano, e Thomas Kennedy, vescovo di Adrianopoli.

Negli USA è destinato a restare per un decennio. Anni difficili, di guerra. Le cronache del tempo lo ricordano tra l’altro come inviato in Messico, dove i vescovi sono di fatto esiliati e la nuova Costituzione del 1917, nata dai moti rivoluzionari - con ben noti protagonisti come Pancho Villa ed Emiliano Zapata - ha sancito la persecuzione religiosa: la Chiesa non ha più personalità giuridica, proibito l’insegnamento religioso nelle scuole anche private e addirittura nelle famiglie, divieto di fondare o mantenere ordini religiosi.

Richiamato a Roma, viene creato cardinale presbitero da Pio XI nel concistoro del 11 dicembre 1922, e riceve il cappello rosso con il titolo di San Pancrazio fuori le Mura. Due anni dopo, opta per il titolo di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano. Torna negli Stati nel giugno 1926, come legato pontificio al 28º Congresso Eucaristico Internazionale di Chicago, il primo negli USA, sul tema “Pace di Cristo nel Regno di Cristo”. Presenti alla messa di apertura officiata al Soldier Field circa 400.000 fedeli, alla messa di chiusura celebrata presso il seminario di Santa Maria del Lago quasi 800.000!

Muore il 26 novembre 1927 a Roma per complicazioni in seguito ad intervento chirurgico. Sepolto nella cappella della Congregazione di Propaganda al Verano, dieci anni dopo è trasferito nella chiesa delle Suore Francescane Missionarie di Maria a Grottaferrata.

aldo timossi

ULTIMI E PROSSIMI

Ultimi pubblicati: 14-01-2025 Luigi Lasagna, da Montemagno a vescovo nel Mato Grosso; 21-01-2025 Giocondo Salvaj, casalese, sulla cattedra di Alessandria; 28-01-2025 Agostino Salomoni, da Pecetto di Valenza, vescovo a Cuneo, “morto in odore di santità”; 31-01-2025 Giacomo Colli, casalese, arcidiacono a Novara (si deve al suo impegno la cupola antonelliana), consacrato vescovo di Alessandria; 11-02-2025 Umberto Rossi, casorzese, pastore a Susa e Asti, medaglia al merito civile per l’impegno durante il periodo resistenziale.

Prossime biografie: Ernesto Coppo, nativo di Stevani di Rosignano, missionario negli USA da fine ‘800, Vicario apostolico di Kimberley (Australia) dal 1922; Evasio Colli, nascita a Lu Monferrato nel 1883, vescovo di Acireale dal 1927, quindi a Parma, Papa Giovanni XXIII appena eletto, indicandolo al segretario Capovilla, commentò: ““Lui si che avrebbe dovuto essere papa, non io, aveva tutto per essere un grande papa”; Giovanni Sismondo, dal Bricco di Brusasco alla cattedra di Pontremoli nel 1930, medaglia d’argento al valor civile per l’azione pacificatrice nei difficili momenti finali della seconda guerra, ricordato come ““Defensor civitatis, salvatore della città, il vescovo che salvò Pontremoli”, arcivescovo titolare di Cesarea di Bitinia; Giuseppe Rossino, nativo di Robella di Trino nel 1880, studi e incardinamento nella diocesi di Casale, dal 1931 arcivescovo titolare di Tessalonica (Salonicco); Umberto Ugliengo, da Valdengo biellese, vicario generale della diocesi casalese, nel 1932 nominato vescovo a Susa; Mario Cagna, nativo di Lu Monferrato, diplomatico nelle nunziature apostoliche dei Paesi Bassi e d’Italia, vescovo e internunzio in Giappone con il titolo della Chiesa Arcivescovile di Eraclea d’Europa.