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Monferrato Classic Festival

Dopo Vera Cecino, domenica 27 Morgan Branzaglia

 

A Franchini (presso l’Auditorium Pro Loco), nelle ubertose colline nei pressi di Altavilla Monferrato, domenica 20 aprile si è svolto il concerto di pianoforte di Vera Cecino nell’ambito della rassegna «Monferrato Classic Festival», promossa da Sabrina Lanzi, pianista e creatrice della Monferrato Classic Orchestra (MCO) e, appunto, dell’ormai tradizionale rassegna Monferrato Classic Festival (MCF).

Vera Cecino, già apprezzata dal pubblico monferrino in precedenti occasioni, ha suonato a Pasqua un pianoforte Kawai. È stata elegante, raffinata e potente. Interprete indimenticabile di un programma esaltante, che comprendeva vere delizie per noi, semplici Amateurs de Musique. Da Robert Schumann a Sergej Prokof'ev. Vera Cecino ha iniziato con Schumann, Allegro in si minore, op. 8, per proseguire senza interruzioni con una grande e ampia pagina ancora di Schumann, Carnaval op. 9. Il concerto è terminato con Prokof'ev: la Sonata n. 2 in re minore, op. 14.

Il pubblico, numerosissimo (molti sono rimasti in piedi nel fondo della sala), ha applaudito lungamente la pianista, che ha concesso un bis: Des Abends (A sera) da Fantasiestücke per pianoforte, op. 12. Delicato e dolcissimo brano, tra i più amati di Schumann.

Con questo concerto Vera Cecino, nata a Treviso, il 13 febbraio 2004, si conferma una pianista di talento. È matura e sorprende, ad esempio, come affronta le pagine più difficili di Prokof’ev: con movimenti precisi e non enfatici (movimenti spesso interpretati scompostamente dai più giovani, esagerando il gesto delle mani, quindi facendo molto male). Il secondo movimento, “Scherzo: Allegro Marcato”, della Sonata per pianoforte di Prokof’ev, ad esempio, è stato meraviglioso non solo per l’ascolto, preciso e impressionante per forza. È stato anche un momento splendido per osservare e ammirare l’eleganza di Vera Cecino (che presto ritroveremo a un recital sul Lago di Como, a Bellagio, con pagine di Franz Liszt).

Nel concerto di Pasqua, i tempi dell’esecuzione sono stati perfetti. Nel Carnaval di Schumann, Vera Cecino mi ha ricordato una registrazione di Claudio Arrau del 1961, tra le più riuscite. Trenta minuti che fanno grande un pianista.

Il Carnaval op. 9 è una pagina mostruosamente romantica: una composizione «superschumanniana». Robert Schumann ne scrive così a Franz Liszt, a proposito del carattere e i moventi di questa fantasiosa raccolta di brani che ha per titolo Carnaval e per sottotitolo, «Scènes mignonnes sur quatre notes» (questo ed i titoli dei singoli pezzi furono formulati dallo stesso Schumann in francese): «Le origini di questa composizione risalgono ad una particolare circostanza. Una delle mie conoscenze musicali essendo originaria di una piccola città dal nome di Asch e siccome le quattro lettere costituenti questo nome figurano ugualmente nel mio, ebbi l'idea di valermi della loro significazione musicale come punto di partenza di una serie di brevi pezzi, nello stesso modo in cui Bach aveva fatto in rapporto al suo patronimico. Sollecitata la fantasia da codesta trovata, un brano succedeva all'altro senza che me ne avvedessi, e siccome ciò avveniva durante la stagione di Carnevale del 1835, una volta finita la composizione, aggiunsi i titoli e le diedi la denominazione generale di Carnevale».

L’ascolto di questo capolavoro di Schumann, interpretato da Vera Cecino senza paura, mi ha lasciato senza fiato: per l’emozione e la felicità di ritrovare, per così dire, “un caro amico”. Questo l'intricato e complesso Carnaval op. 9 di Robert Schumann: 1. Préambule (LA bemolle, Quasi maestoso) 2. Pierrot (MI bemolle Moderato) 3. Arlequin (SI bemolle, Vivo) 4. Valse noble (SI bemolle, Un poco maestoso) 5. Eusebius (MI bemolle, Adagio. Descrive la calma del compositore, il lato calmo) 6. Florestan (SOL minore, Passionato. Descrive l'ardore del compositore, il lato passionale) 7. Coquette (SI bemolle, Vivo. Descrive la domestica civettuola conosciuta a casa di Friedrich Wieck che, secondo alcuni biografi di Robert Schumann, potrebbe avergli trasmesso la sifilide) 8. Réplique (SI bemolle-SOL minore, L'istesso tempo) Sphinxes (Consiste in tre sezioni, ognuna contenente una sola misura, senza indicazione di chiave, tempo o dinamica. Le note sono nella configurazione S-C-H-A, As-C-H e A-S-C-H. Di solito viene omesso nelle registrazioni o nelle esecuzioni, non da Vera Cecino - in buona compagnia con maestri del passato, Sergej Vasil’evič Rachmaninov e Alfred Cortot, che l'hanno incluso nei loro concerti - ) 9. Papillons (SI bemolle, Prestissimo) 10. A.S.C.H. - S.C.H.A: Lettres Dansantes (a dispetto del titolo, lo schema usato è As-C-H; MI bemolle, Presto) 11. Chiarina (DO minore, Passionato. Descrive Clara Wieck) 12. Chopin (LA bemolle, Agitato. Descrive Chopin) 13. Estrella (FA minore, Con affetto. Descrive Ernestine von Fricken) 14. Reconnaissance (LA bemolle, Animato) 15. Pantalon et Colombine (FA minore, Presto) 16. Valse Allemande (LA bemolle, Molto vivace) Intermezzo: Paganini (FA minore, Presto. Include un ritornello del Valse Allemande, un valzer tedesco) 17. Aveu (FA minore-LA bemolle, Passionato) 18. Promenade (RE bemolle, Comodo) 19. Pause (LA bemolle, Vivo. Contiene un ritornello quasi identico al passaggio dal Préambuleiniziale, conduce direttamente senza pausa alla sezione successiva 20. Marche des "Davidsbündler" contre les Philistins(LA bemolle, Non allegro. Ripresa di un periodo musicale da precedenti sezioni appaiono fugacemente, e il pezzo finisce Prestissimo).

Ricordiamo il prossimo appuntamento della rassegna, ovvero domenica 27 aprile: il concerto di Morgan Branzaglia, giovanissimo talento di Lomello, allievo di Sabrina Lanzi. Lo aspettiamo alle ore 17 all’auditorium di Franchini. Il programma è di quelli importanti: Bach, Preludio e fuga in re minore; Mendelssohn, Fantasia in fa diesis minore, op. 28; Beethoven, Sonata per pianoforte n. 21 in do maggiore, op. 53 “Waldstein”.

Roberto Coaloa

FOTO. Sabrina Lanzi e la giovane pianista Vera Cecino