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Musica in Sinagoga, L’omaggio a Brahms

Col violinista Gioele Pierro e il pianista Marco Carino -Rassegna creata da Giulio Castagnoli

 

Il pomeriggio di domenica 23 giugno in vicolo Salomone Olper è stato dedicato alle note, una scelta molto pertinente nel fine settimana della Festa della Musica.

In programma il secondo concerto della XII edizione della rassegna creata da Giulio Castagnoli e dedicata a compositori e brani che hanno una attinenza con la tradizione ebraica. Protagonisti, davanti all’Aron ha-qodesh, il violinista Gioele Pierro e al pianista Marco Carino, per un’esibizione dal titolo “Intorno a Brahms”. “Due ragazzi eccezionali” come li ha presentati lo stesso Castagnoli. Pierro non è soltanto un ottimo violinista ma anche compositore e l’attesa è stata tutta per due brani presentati in questa occasione. Il primo “Wuderlust”, variazioni per violino solo, è un evidente rimando ai capricci di Paganini nell’esplorare ogni aspetto di tecnica ed espressività dallo strumento.

Il secondo “Un quadro” per violino e pianoforte, presentato in prima assoluta, è una partitura aperta, senza indicazioni metriche e di colore che lascia grande libertà interpretativa, ma che rispetta un certo modo intimistico di rappresentare la natura, tipico della musica tedesca del primo ‘900 (l’opera si ispira al dipinto di un lago). Uno stile che certamente la collega con il punto centrale del concerto: la “Seconda sonata op 100” di Brahms per violino e pianoforte, composta nel 1886 sul lago Thun. Un brano dove è più forte il legame con l’ebraismo, dato che il violista “di fiducia” del compositore era Joseph Joachim. Un capolavoro assoluto che conferma la bravura di questa formazione capace di rendere soprattutto l’Andante estremamente ricco di pathos. Sala piena, tanti applausi e, come bis un altro di Brahms brano capace di esaltare questa loro caratteristica: la trascrizione del lied op 105 n 1.

Alberto Angelino

(foto Luigi Angelino)