Notizia »

Sulla famiglia Cane....

Notizie e immagini poco note partendo da Facino, capitano di ventura

Facino Cane (noto capitano di ventura, ndr), figlio di Emanuele proconsole di Casale Monferrato nel 1387 proveniente dalla Val Polcevera genovese, era al servizio dei duchi di Milano Giovanni Maria e Gian Galeazzo Visconti.

La tragedia lirica dell'eroina romantica donna sposa e vittima sacrificale musicata da Vincenzo Bellini che aveva debuttato nel 1833 con scarso successo alla Fenice di Venezia, fu utilizzata nel 1840 per l'inaugurazione del teatro dei nobili di Casale, società dei 16 cavalieri che aveva ricostruito il teatro cittadino su disegno dell'abate spoletino Vitoli, inaugurato nel 1791 con l'opera buffa "la moglie capricciosa", mediocre rappresentazione del napoletano Vincenzo Fabrizi.

Della società facevano parte il conte Alberico Pico Gonzaga, conte Giuseppe Dalla Valle, conte Ottavio Magnocavallo e i marchesi Gozzani Giovanni Battista di San Giorgio e Luigi Gaetano di Treville. Per i 600 anni dalla morte di Beatrice Lascaris dei conti di Tenda, l'opera in forma di concerto fu rappresentata nel 2019 a Milano, Abbiategrasso, Binasco, Tenda e Casale con la partecipazione della compagnia del Passo Antico di Binasco e del Casale Coro.

La contea di Monromeo di Serralunga di Crea era una residenza di Fabio Cane, discendente di Facino, sposato con Ginevra Sannazzaro dei conti di Giarole, investito per procura nel 1575. Il feudo era stato investito nel 1538 dalla marchesa Anna d'Alencon a Giovanni Battista Forni. La proprietà passò ad Anna Vittoria Cane, figlia di Ginevra, sposata con Curzio Magnocavallo vittima del tremendo fatto d'armi del 1662 avvenuto davanti al palazzo del governo. Nel 1684 il feudo fu acquistato per 4200 fiorini dal marchese Giacomo Bartolomeo Gozzani di Treville, questore, giudice, membro del consiglio segreto e vice presidente del senato monferrino. Teresa Gozzani contessa di Serralunga di Crea, figlia di Bernardino Gozzano di Luzzogno, fu l'ultima residente della famiglia a Monromeo. Una linea monferrina dei Cane fu costretta a lasciare la loro terra perché vessati dalle angherie del marchese di Monferrato e si rifugiarono in Valle Anzasca dove intrapresero l'attività di cercatori d'oro. Diventati ricchissimi, furono scacciati perché considerati stranieri sfruttatori e prepotenti e nel 1425 giunsero a Chesio in Valstrona come Luzzogno, luogo d'origine dei conti Gozzano. Scoprirono una miniera di ferro sull'Alpe Loccia e si associarono alla ricca famiglia Gianoli di Chesio per l'estrazione del ferro. Nel 1600 la società Cane-Gianoli attivò una fonderia di ferro in Valchiusella alimentando il loro negozio a Torino e diventando fornitori di Amedeo di Savoia con decreto del 1715. Una immagine di Facino Cane si trova nel castello di Masino nel Canavese, olio su tela di pittore anonimo del XVII° secolo.

Una antica fusione in bronzo custodita nella propria casa di Luzzogno da Pietro Cane, discendente dai cercatori d'oro emigrati dal Monferrato, rappresenta una significativa e inedita immagine di Facino Cane. Sia i Gozzani emigrati in Monferrato che i Cane emigrati in Valstrona, riuscirono a creare lustro ricchezza e prestigio ai territori che li hanno accolti. 

Armano Luigi Gozzano