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Cella Monte: Federica e Matilde, due grandi interpreti.
Di Roberto Coaloa- Una musica pittorica tra le case dove una volta c'era il mare
L’ultimo concerto a Cella Monte, domenica 25 giugno, curato da Sabrina Lanzi per «Monferrato Classic Festival», è stato lungamente applaudito. Protagoniste due splendide pianiste, Federica Rossi e Matilde Consoli: Syndesi Piano Duo. Successo meritato per un fastoso concerto per pianoforte a quattro mani iniziato con la Petite Suite di Claude Debussy, in quattro movimenti: En bateau, Cortège, Menuet e Ballet.
La chiesetta di Sant’Antonio, ora auditorium, ha un’acustica perfetta. Le prime note di En bateau, sembrano essere state scritte per il mare, che una volta, milioni di anni fa, occupava il Monferrato.
Federica Rossi e Matilde Consoli suonano magnificamente, senza fronzoli. Si crea un’atmosfera patafisica, quasi dadaista, che non sarebbe dispiaciuta all’amico di Debussy, il normanno Satie.
Prima del concerto, le pianiste, sorridenti e felici di conoscere Cella Monte sono state fotografate accanto alle case della pietra da cantoni. Quella musica, ora, ci ricorda che le pietre che ci circondano nascondono fossili e onde marine. Debussy, essenziale e potente, mostra l’immagine del mare. Quello per noi monferrini è una chiamata atavica, l’idea fissa, una specie di cordone ombelicale, che percepiamo come il ritorno a casa dopo un lungo viaggio. Ieri il mare, oggi il vino. Bere una bottiglia di Grignolino con questa musica: la felicità! Una nostalgia vibrante, che a tratti riaffiora, come i fossili fra la sabbia. Una musica pittorica, quella di Debussy, che ci suggerisce l’immagine di uno squalo a fauci spalancate, navigante nel Monferrato. Il gentile minuetto sembra una festa principesca e ci ricorda che nella pietra da cantoni, quella degli infernot (dove immagino le due pianiste d’origine veneta, vere e proprie principesse di un non lontano Rinascimento, a loro agio nel degustare antichi vini) è una delle pietre da costruzione mioceniche più pregiate. Le pietre degli infernot, infatti, sono modellate da strati marini calcarei e marnosi databili sulla base dei microfossili in essi conservati fra i venti e i quattordici milioni di anni fa. Qualcuno ha trovato anche i denti di uno squalo…
Segue, dopo il delizioso Debussy, Schubert. Una delle pagine meno semplici da suonare: Allegro “Lebensstürme” D947. Un brano memorabile della storia pianistica, di grande eleganza. Federica Rossi muove il pedale del pianoforte con maestria, mentre le sue mani, con quelle di Matilde Consoli, disegnano una magistrale esecuzione di questo capolavoro romantico in un tempo ben fraseggiato con note perfettamente sincronizzate da entrambe le pianiste. Un duo davvero geniale! Non è solo la perfezione dell’attacco simultaneo, è la capacità di sentire l’intento del compositore, trovare la propria interpretazione e offrirla al pubblico.
Senza intervallo termina il concerto, con i Six morceaux op. 11 di Sergej Rachmaninov, una bella scelta per rendere omaggio ai centocinquant’anni dalla nascita e a ottanta dalla morte del musicista russo. Scomparsa avvenuta il 28 marzo 1943, quando il pianista-compositore si spense nella sua casa di Beverly Hills, in California, mentre il mondo viveva in pieno la catastrofe della Seconda guerra mondiale. Il “tema russo”, dopo la giornata storica del 24 giugno 2023, ha emozionato.
Dopo più di un’ora di concerto, le due pianiste sono state richiamate dagli applausi del pubblico ben quattro volte. Infine, hanno concesso il bis: lo Scherzo n. 2 op.11 di Rachmaninov. Un pezzo del loro repertorio, quello che appare più nelle loro corde. Sorridono mentre lo suonano.
INTERVISTA
Chiedo a Federica Rossi spiegazioni sulla scelta di questa rara esposizione di brani davvero importanti. Risponde: «Il programma che abbiamo suonato al Monferrato Classic Festival l'abbiamo scelto per vari motivi. Il primo è dato dal fatto che apprezziamo molto i contrasti che ci sono all'interno delle composizioni perché, dal nostro punto di vista, rispecchiano il "sentire" quotidiano. Infatti, ogni opera che abbiamo eseguito è piena di cambiamenti che, nonostante sia l'uno l'opposto dell'altro, ha la loro unità e coesistono in armonia. Il secondo motivo è molto più personale: ogni pezzo rappresenta una tappa fondamentale per la storia del nostro duo. Con Claude Debussy abbiamo affrontato per la prima volta insieme le sue partiture per pianoforte a quattro mani. Sergej Rachmaninov è stato scelto in occasione del nostro primo concorso a quattro mani, dove abbiamo vinto il Primo premio. Una bella soddisfazione! Il romantico Franz Schubert ha rappresentato un’occasione di unione a livello umano inscindibile perché per preparare un concerto romano, dati i tempi stretti, abbiamo convissuto per dieci giorni, creando tra noi due un legame ancora più profondo».
Federica e Matilde sono due grandi interpreti. Due grandi professioniste. Torneranno in Monferrato, promesso, a ottobre. Sono felice (da flâneur e amateur di musica) di aver conosciuto il Syndesi Piano Duo, perché ha lasciato un bel segno in questa terra di musica e, dopo la maratona musicale di Cella Monte, nonostante il caldo, Federica e Matilde parevano ancora più belle e rilassate. Spiega Federica: «Il bis Scherzo n. 2 op.11 di Rachmaninov è stato scelto perché per noi è entusiasmante e ci divertiamo molto quando lo eseguiamo».
Matilde regala un sorriso: «Dobbiamo tornare a Verona stasera. La prossima volta, però, faremo di sicuro una sfida veneto – piemontese nella degustazione di vino nel famoso infernot». Un altro momento di gioia: «Sono veneta, attento!».
Federica e Matilde si sono conosciute al Conservatorio Antonio Buzzolla di Adria durante il Diploma di secondo livello in pianoforte. Hanno coltivato una forte amicizia che ha permesso, una volta finito il percorso, di creare un duo affiatato, chiamato Syndesi Piano Duo. Hanno vinto numerosi concorsi, classificandosi nelle prime posizioni. L’ultimo riconoscimento ottenuto è stato un primo premio al “Grand Prize Virtuoso Competition” che ha portato le due pianiste ad esibirsi a Parigi nell’ Amphithéatre Cité de la Musique-Philarmonie.
In questo periodo si stanno perfezionando nell'Accademia Amadeus sotto la guida della professoressa Valentina Fornari e hanno iniziato a frequentare il Biennio di musica da camera al Conservatorio di Verona.
Roberto Coaloa
FOTO. Il duo Rossi-Consoli a Cella Monte