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Un'altra standing ovation....

Il concerto di Yves Henry alla Accademia Filarmonica - Chopin: sfumature quasi impressionistiche...

C’è un aspetto di questa rassegna di Musica in Filarmonica che forse non abbiamo abbastanza sottolineato, ma che è bene ricordare prima di raccontarvi il suo secondo appuntamento. Sapete quanto costa un biglietto per Yves Henry, l’artista che si è esibito a Palazzo Treville lo scorso primo novembre? Per il suo recital a New York nel febbraio 2025 sono più di 60 dollari. Giusto per capire quanto siano fortunati i casalesi a trovarselo lì, a qualche metro dalla sedia in questo salotto musicale, al prezzo di 7 Euro. Ovvio che ad ogni concerto i biglietti per la sala principale finiscano esauriti.

Il che dimostra l’ottima intuizione della Presidente dell’Accademia Serena Monina ad affidare a un affermato pianista e infaticabile organizzatore come Sergio Marchegiani la stagione di rilancio dell’istituzione casalese, un investimento che per questa occasione si è arricchito di un altro elemento: il prezioso Steinway B dell’Accademia è tornato in sala dopo 5 mesi trascorsi nel laboratorio di Fabio Angeletti (un uomo che cura i pianoforti dei più grandi concertisti mondiali). Un lavoro che ha permesso di riportare lo strumento a una condizione simile alla sua uscita dalla fabbrica di Amburgo il 30 novembre 1989 (la data è stata trovata sul lato interno di un tasto), preservando praticamente tutti i materiali originali.

Per il collaudo non poteva esserci un interprete migliore che questo gentile signore della Normandia, che si muove sulla tastiera con la grazia di una ballerina classica. Il programma, interamente dedicato a Chopin, è un altro di quei riferimenti alla storia dell’Accademia di cui Marchegiani ha disseminato la rassegna: era il compositore preferito dalla Presidente Teresa Novarese Cerutti (a cui tra l’altro si deve l’acquisto dello Steinway), e fu buon amico del compositore casalese Carlo Evasio Soliva (membro della Filarmonica). dirigendone il primo concerto per pianoforte a Varsavia nel 1830.

Ma Chopin ha anche prodotto nella sua breve vita un catalogo sconfinato e la scelta di Henry ci dice molto sulla sua sensibilità di esecutore. Dalla Barcarole op 60, trapela tutta la liricità chopiniana mutuata dal bel canto, i notturni op 9, sono un compendio della sperimentazione verso le atmosfere sognanti ed eteree che sotto le dita di Henry acquistano sfumature quasi impressionistiche.

Anche nelle opere dove è il pathos a dominare, come la Ballata n 4 e n 1 o la Polacca Fantasia op 61 è più evidente quanto Henry ami far assaporare al pubblico anche le minime variazioni di intensità e colore che padroneggia come fosse un tutt’uno con lo strumento. Il modo in cui esalta caratteristiche chopiniane come l’incertezza della tonalità o le asimmetrie fa diventare queste opere romantiche e moderne al temo stesso. E poi ci sarebbe da scrivere un’intera recensione su come affronta i finali, quelle cadenze, contro-cadenze e piccole code con cui Chopin termina ogni brano e che con lui diventano opere nelle opere. Finisce come il concerto precedente: pubblico in piedi, l’artista subissato da richieste di bis: il Gran Valzer brillante op 18 per il virtuosismo e poi la Berceuse op 57, “visto che è ora di andare a dormire”, celia.

E chi non vorrebbe addormentarsi tra tanta tenerezza.

Alberto Angelino

PRESIDENTE MONINA

Giustamente soddisfatta la presidente della Accademia Serana Monina Cerutti: "Abbiamo scommesso con il direttore artistico Sergio Marchegiani su qualità e cultura e direi, senza inorgoglirci, che stiamo vincendo la scommessa tant'è che è bene affrettarsi a prenotare per il terzo concerto venerdì 15 novembre, esecutore il pianista Roberto Plano... Valore aggiunto è sempre palazzo Treville e anche qui la scommessa è far si che possa essere trasmesso nella sua bellezza, dovremo incominciare presto un ciclo di restauri dai tetti per meglio proteggere gli affreschi...". (l.a.).

FOTO. Complimenti finali per Yves Henry da parte della presidente della Filarmonica Serena Monina Cerutti, alle sue spalle standing ovation (f. ellea).