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Camilla Faá di Bruno

Un matrimonio segreto con Ferdinando Gonzaga

Le cronache della guerra tra Savoia e Gonzaga per la successione di Mantova e  Monferrato portarono alla ribalta una nobile casalese, la contessa poi marchesa Camilla Faá di Bruno (1599 Casale -1662 Ferrara).

Le sue memorie furono pubblicate  ad Alessandria da Giuseppe Giorcelli nel 1895 poi riportate dal marchese Francesco Guasco nelle tavole genealogiche dei nobili alessandrini. La duchessa di Ferrara Margherita di Savoia, vedova del duca Francesco IV° Gonzaga, vide svanire la possibilità di successione alla corte di Mantova avvenuta a favore  del cognato Ferdinando Gonzaga, il quale rinunciò alla porpora cardinalizia nel 1615. La duchessa Margherita fu costretta al rientro di Torino presso il padre Carlo Emanuele I° lasciando la piccola figliola Maria alla corte di Mantova, generando l'inizio delle ostilità. Camilla restò al seguito della duchessa ma poi lasciò Torino perché definita straniera dai Savoia. Ferdinando la richiamò a Mantova e durante un ballo a corte le fece proposta di matrimonio. La cerimonia avvenne in gran segreto nella cappella ducale di Mantova nel 1616. L'aiutante di camera del duca consegnò a Camilla un documento autentico che confermava la legittimità del matrimonio. Scoppiato lo scandalo, la vedova duchessa Margherita e la regina di Francia Maria de Medici, zia materna di Ferdinando, si opposero e costrinsero Ferdinando ad abbandonare Camilla per sposare Caterina de Medici, nipote della regina.

Al quinto mese di gravidanza Camilla fu trasferita dal marito nel castello di Casale dove nacque il figlio Giacinto Teodoro Gonzaga. Il vescovo casalese Pascale, con l'appoggio del segretario ducale Mariani e per ordine del papa Gregorio XV°, cercò di sottrarle l'atto di matrimonio nel castello casalese. Non riuscendovi per i rifiuti di Camilla, falsificarono la deposizione che fu inviata a Roma, autorizzando Ferdinando a sposare Eleonora Caterina de Medici a Firenze nel 1617. Il fratello di Caterina, il granduca Cosimo II° de Medici, sollecitò Camilla ad entrare nel monastero del Corpus Domini di Ferrara, diventando suor Caterina Camilla nel 1622. Ma Caterina fece scontare a Ferdinando il tradimento subito da Camilla e non ebbero figli.

Nel 1626 Ferdinando morì odiato da tutti a 39 anni mentre Caterina morì nel 1629 a 35 anni. Il loro figlio Giacinto, marchese di San Salvatore, morì nel 1630 a soli 13 anni, si pensa avvelenato a corte. Camilla morì nel 1662 a 63 anni e fu sepolta nella chiesa del monastero. Scrisse la storia della propria vita consigliata dalla badessa in un libretto di 16 pagine che fu una delle prime autobiografie femminili dell'epoca. Il padre Ardicino II° Faá, giureconsulto dei Gonzaga, era il marito di Caterina del conte di Balzola e Coniolo Bonifacio Fassati. Camilla era prozia del marchese Ferdinando II° Faá, marito di Antonia Maria del marchese di San Giorgio Antonino Gozzani e Porzia Gambera. 

Armano Luigi Gozzano 
FOTO. Camilla Faà di Bruno e Ferdinando Gonzaga (Castello di Uviglie)