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A Cereseto per Riccardo Gualino

Di Mauro Demichelis - Trekking con Vittorino Negri

Per la serie "Tra storia e leggenda" Mauro Demichelis 'cammina' fino al Castello di Cereseto, questi alcuni brani del suo articolo che verrà pubblicato con tre foto domani, martedì nella vetrina di cultura del Monferrato

"Uno dei piaceri, a volte forse  poco considerato, del fare trekking è certamente la compagnia. Il valore che viene aggiunto,  se poi un compagno di camminata è dotato di enormi ricordi e grande passione per la storia del Monferrato, diventa enorme. Vittorino Negri è uno di questi. Conosciuto ormai da parecchi… chilometri, praticamente per caso si scopre, il mondo è piccolo…, di essere stati compaesani a Villanova.... 

... Negri è un vero e proprio collezionista di libri e articoli storici che riguardano l’ultimo secolo del Monferrato. La sua raccolta, opportunamente catalogata e gestita in modo quasi maniacale in decine di faldoni, è composta da materiale che varrebbe la pena di essere esposto. Tanto per fare un esempio, è del 1892 la rilegatura in un maxi libro, di preziosi inserti di un quotidiano milanese ormai scomparso che raccontano le prime 100 città d’Italia nel quale Casale, con decine di disegni a china di chiese e monumenti che rasentano la perfezione appare già alla terza uscita!. 

 “Sai qual è il personaggio “quasi” monferrino che più mi appassiona da qualche anno? – chiede mentre stiamo percorrendo il bel sentiero che gira attorno a Cereseto e sbuca proprio di fronte all’enorme castello – Riccardo Gualino”.

Non è casuale il riferimento. L’ardita costruzione che domina l’abitato è infatti  opera voluta dell’illustre personaggio che, nato a fine 800 in una ricca famiglia biellese, ha saputo lasciare un’importante traccia  sposandosi con una casalese nella chiesa dell’Addolorata di piazza Statuto. 

Una figura, quella di Gualino, che, opportunamente analizzata, diventa la sintesi di quella cultura italiana fatta di intraprendenza, visione, spregiudicatezza...

Individuato Cereseto come luogo del cuore, sui resti di un’antica costruzione medioevale,  venne dato l’incarico all’ing. Vittorio Torrielli di Casale di costruire  un monumentale manufatto che nel 1912, quinto anno di matrimonio, vide una sfarzosissima inaugurazione con l’intervento delle piu’ facoltose famiglie piemontesi. L’ardita costruzione, dotata di ben 147 stanze e con un nutrito personale composto da 20 giardinieri, tre falegnami e 12 dame di servizio, venne abitato per sei anni prima del trasferimento a Torino subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

Solo tre anni prima, nel 1912, il più classico dei colpi fortunati impedì a Gualino di imbarcarsi sul Titanic nel suo viaggio fatale dovendo anticipare il viaggio verso New York sul transatlantico Lusitania per impellenti motivi di lavoro,

E fu proprio durante il conflitto che le ricchezze della famiglia Gualino crebbero a dismisura. L’intuizione che la guerra avrebbe richiesto ingenti quantità di materie prime lo spinse a fondare la SNIA (Società Navigazione Italia America)  dedicata alla costruzione di velieri a motore per il trasporto di carbone lungo l’Atlantico.

La sua diplomazia ed i viaggi negli Stati Uniti gli permisero conoscenze e amicizie importanti tra le quali spiccarono quelle con Joseph Patrick Kennedy, padre del futuro Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald e di Solomon Guggenheim forse il più grande collezionista del mondo ed uno dei più ricchi d’America. 

Nel 1928 Riccardo Gualino entrò a far parte dei primi cinque imprenditori più ricchi d’Europa. In quegli anni si fece costruire la grandiosa villa sulla penisola di Sestri Levante dove incontrò Guglielmo Marconi (oggi adibita ad albergo) e grandi fabbricati a Torino. Amante d’ogni forma del bello, si fece mecenate di attività artistiche, tanto da costruirsi una ricchissima pinacoteca, comprendente quadri di Cimabue, Botticelli e molti altri, donata poi alla Galleria Sabauda di Torino. 

All’apice della sua carriera ebbe partecipazioni importanti nel capitale de “La Stampa”, della Renault, della Banca Commerciale Italiana, della Fiat. E fu proprio la cessione del suo pacchetto azionario che consentì al primo Giovanni Agnelli di diventare il proprietario di quella che sarebbe diventata l’azienda italiana leader nella costruzione di automobili.

La sorte gli girò le spalle nel 1931 quando,  accusato di bancarotta fraudolenta in seguito alla crisi finanziaria del 1929, fu inviato al confino a Lipari da Mussolini e l’anno dopo a Cava dei Tirreni. La moglie Cesarina con i due figli Lilly e Renato, tornò invece a Casale nella casa paterna. Rilasciato nel 1932, Gualino privato ormai del suo impero economico, si trasferì nel 1933 con la moglie a Parigi, dove nel 1934 fondò la Lux film che gli consentì di lavorare a fianco di registi come Luchino Visconti, Luigi Comencini, Mario Monicelli, Pietro Germi. 

Riccardo Gualino morì nella sua villa di Firenze il 6 giugno del 1964 in seguito ad un ictus. La moglie Cesarina Gurgo Salice continuò a vivere agiatamente a Roma dove si spense il 4 agosto 1992. Aveva 102 anni. Entrambi riposano nel cimitero di Oropa.

A Ceresto, oltre al castello passato tra alterne fortune, resta una scritta in dialetto che recita “A Ciarsin j’an dui castè: joun l’è a tera e l’at an pè. Ma ‘l fantasma d’coul ch’iè pù, ‘l ciapa ‘l neuv a pè ‘ntal cù”.

Mauro Demichelis

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