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Morgan Branzaglia sedici anni...

Monferrato Classic Festival: straordinaria maturità interpretativa - Domenica a Cella Monte
A Franchini (presso l’Auditorium Pro Loco), nelle colline nei pressi di Altavilla Monferrato, domenica 27 aprile si è svolto il concerto di pianoforte del giovane talento Morgan Branzaglia, di sedici anni, dalla grande sensibilità musicale e straordinaria maturità interpretativa, nell’ambito della rassegna «Monferrato Classic Festival», promossa da Sabrina Lanzi, pianista e creatrice della Monferrato Classic Orchestra (MCO) e, appunto, dell’ormai tradizionale rassegna Monferrato Classic Festival (MCF).
Il programma è stato memorabile: Bach, Preludio e fuga in re minore; Mendelssohn, Fantasia in fa diesis minore, op. 28; Beethoven, Sonata per pianoforte n. 21 in do maggiore, op. 53 “Waldstein”.
Su Bach e Mendelssohn il pianista ha stupito il pubblico per la tecnica brillante. Poi Branzaglia si è cimentato nella “vampiresca” Waldstein di Beethoven. La sonata di Beethoven più affascinante, dall’attacco mitico, ma capace di togliere letteralmente il “sangue” a ogni interprete. Dipende da come la si affronta. Con calma, come Arrau. Con velocità impressionante, soprattutto nell’attacco iniziale, come Schiff. Branzaglia sceglie la seconda strada e fa bene. Alla fine il pubblico è esploso nel grande applauso. Scritta tra il 1803 e il 1804 e pubblicata nel 1805, la Sonata in do maggiore op. 53 Waldstein raffigura con l'Appassionata, lo zenith della cosiddetta «seconda maniera» beethoveniana, in cui profondità dell'ispirazione e virtuosismo strumentale si fondono in un unico blocco di straordinaria modernità. L’interprete si trova davanti un monumento, dove l'elemento virtuosistico è presente a livelli trascendentali. Branzaglia ne fa una originale lettura, dove emergono i timbri musicali, con effetti preimpressionistici. È una esatta interpretazione della sonata di Beethoven: il musicista aveva calcolato quegli effetti “nuovi” sulla tastiera di un nuovo e più moderno pianoforte costruito da Erard a Parigi nel 1802. Beethoven se ne servirà per tutta la sua produzione dal 1803 al 1815.
Complimenti al giovane Morgan Branzaglia, raffinato interprete di Beethoven. Aggiungiamo: bello ed elegante in un sobrio completo scuro e cravatta d’antan. Controcorrente. Bravo!
Roberto Coaloa
Il ciclo si trasferisce in Sant'Antonio di Cella Monte dove domenica 4 maggio alle 17,30 è previsto il concerto della pianista cinese Xing Chang.